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Infrastrutture

Il nuovo Adigetto lo "battezza" Zaia

Opera da 30 milioni di euro che dal Polesine arriva fino a lambire Cavarzere, alle Botti Barbarighe

BADIA POLESINE - Mezzogiorno, primo colpo di benna: nasce il nuovo Adigetto. E’ Luca Zaia, elmetto giallo in testa, ai comandi della ruspa: “Iniziamo un’opera da 30 milioni di euro. Se tutta l’Italia fosse così, avremmo già risolto tantissimi problemi”, dice. Al via dei lavori presente anche il sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari: "Così si ricostruire il futuro, questi lavori sull’Adigetto interesseranno anche Cavarzere, con il cantiere di Botti Barbarighe".

Da qui al febbraio 2026, con i soldi Pnrr, dall’Adigetto saranno rimossi i depositi sul fondo, aumentando il volume d’invaso; saranno sistemate le sponde, completandone il rivestimento dove è ancora assente; e verranno ammodernati i 16 manufatti (quelli che qui chiamiamo “chiuse”) che ne regolano il corso, consentendo di bacinizzare il fiume per accumulare e rilasciare l’acqua a secondo le necessità. Mica necessità da poco: nei suoi 67 chilometri, da Sperone Bova a Botti Barbarighe, l’Adigetto attraversa 10 Comuni polesani affacciandosi su 50mila ettari di campagne i cui prodotti valgono 300 milioni di euro.

Una maxi opera (“Oggi nasce il nuovo Adigetto”) che potrebbe avere uno spin off di rilievo: un piccolo Mose sull’Adige, “barriere galleggianti che non impediscano il deflusso dell’acqua, né delle piene” pensato per alzare il livello del fiume qui, a Sperone Bova, Badia Polesine, dove nasce l’Adigetto, quel tanto che basta (“mediamente un metro”) per far entrare l’acqua nell’Adigetto “per caduta”, e non usando le pompe di sollevamento che mangiano centinaia di migliaia di euro l’anno in elettricità.

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