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ECONOMIA
12.11.2023 - 16:50
Una manifestazione di pescatori
Tremano mille addetti in provincia di Venezia. L’allarme della Cisl: “Situazione inaccettabile”
CHIOGGIA - Caos fermo pesca: manca l'indennità del 2022 e Fai Cisl manifesta forte preoccupazione per la situazione che riguarda un po' tutti i pescatori delle marinerie della provincia. Complessivamente sono interessati un migliaio di addetti del settore a Venezia, che hanno diritto a 30 euro per ogni giorno di fermo da fine luglio alla prima settimana di settembre. Dunque si parla di una cifra di poco superiore ai mille euro.
Già l’anno scorso, pur con ritardo di dodici mesi, a novembre l’importo si stava saldando, mentre stavolta si sta andando per le lunghe. Il sostegno spetta a quei dipendenti delle imprese di pesca marittima che hanno dovuto interrompere l’attività lavorativa per le misure di sospensione temporanea obbligatoria e non disposte dall’autorità competente. Alla direzione Marittima, gli elenchi dal ministero del Lavoro sono arrivati solo poche settimane fa e ai primi di novembre la quota non è ancora stata saldata.
"Lo consideriamo inaccettabile – spiega il segretario generale di Fai Cisl Venezia Pierpaolo Piva facendosi portavoce dei malumori degli addetti – perché i pescatori sono stanchi di questa situazione. Pure in passato i soldi arrivavano in ritardo e non si possono permettere di ricevere a dicembre 2023 l’indennità di un fermo-pesca del 2022. Dunque quasi diciotto mesi dopo, rimanendo per un anno senza una mensilità lavorativa". Non solo, Piva nutre forti timori anche per il futuro, perché si parla di un abbassamento di 10 euro dell’indennità.
"Siamo molto preoccupati – aggiunge il segretario generale di Fai Cisl Venezia – se davvero la quota dovesse passare a 20 al giorno. Si tratterebbe di un ulteriore penalizzazione per i lavoratori e se poi, oltre al calo dell’indennità, si deve aspettare sempre di più per ricevere quanto spetta, a noi non sta bene".
La questione sta coinvolgendo anche la politica con il consigliere regionale del Pd Jonatan Montanariello che è intervenuto ieri sulla questione: "Il fermo pesca è uno strumento importante per la rivitalizzazione dei mari - spiega - Ma non può ricadere sulle spalle dei pescatori, costretti a fermarsi, a rimanere senza lavoro e per giunta ad attendere anni per ricevere i dovuti pagamenti. Già da tempo denunciamo questo stato di paralisi ed è irritante pensare agli esponenti della destra che si occupano del settore ittico e alle loro sviolinate nei confronti di un governo che si sta invece dimostrando disattento di fronte a questa ingiustizia. Le indennità devono essere liquidate di mese in mese, in modo immediato e continuo. Presenteremo una mozione in Consiglio per smuovere questa inerzia che è anche regionale e per fare un pressing istituzionale su Roma".
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