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VENETO

Ragazzi scomparsi: "L'auto si muove ancora"

Gli ultimi aggiornamenti sul caso che sta angosciando tutta Italia

Ragazzi scomparsi: una lite prima della sparizione

VENEZIA - La Fiat Punto nera su cui viaggiavano Giulia Cecchettin e l'ex fidanzato Filippo Turetta è stata confermata "ancora in movimento almeno fino alla notte scorsa" dal criminologo Edoardo Genovese, attualmente al fianco delle famiglie dei due ragazzi coinvolti in questa misteriosa scomparsa.

Ultime tracce della Fiat Grande Punto. Da fonti investigative, si apprende che la targa dell'auto è stata rilevata alle 5 del mattino di martedì 14 novembre a Pordenone e successivamente a Fiume Veneto. Una Fiat Grande Punto nera, simile a quella di Filippo Turetta, è stata identificata dalle telecamere a San Candido (Alto Adige) domenica mattina alle 9.30, dirigendosi verso nord, indicando una possibile rotta in direzione dell'Austria.

L'avvistamento coincide temporalmente con uno precedente, quando alle 9 di domenica mattina la targa della Fiat Grande Punto di Filippo è stata identificata con certezza ad Ospitale, sopra Cortina, lungo l'Alemagna. Un dato che si allinea con l'ipotesi che mezz'ora dopo l'auto abbia raggiunto San Candido.

Nuove fasi delle ricerche. Su indicazione dei carabinieri, i vigili del fuoco hanno avviato le ricerche lungo il tratto di fiume Brenta tra Fossó e Vigonovo. Squadre a terra e un gommone in acqua sono impegnati nella ricerca, mentre nel pomeriggio un elicottero dei vigili del fuoco ha preso il volo per sorvolare la zona da Vigonovo a Fossò. Le indicazioni fornite ai pompieri sono di cercare elementi generici che possano essere collegati alla scomparsa dei due ragazzi o, eventualmente, escludere un epilogo tragico.

L'appello dei genitori di Filippo. Il sindaco di Vigonovo, Luca Martello, esprime la preoccupazione della comunità locale: "Sono giorni complicati per tutti: sicuramente per le famiglie dei ragazzi, per la comunità di Vigonovo e anche di Saonara". Il sindaco ha dichiarato massima disponibilità alla collaborazione con le forze dell'ordine e ha sottolineato l'importanza del lavoro svolto da Prefettura e Carabinieri.

Un investigatore coinvolto nelle ricerche ha ribadito che l'unico obiettivo è trovare i due ragazzi vivi. Ha confermato che le perlustrazioni si concentrano soprattutto nel Veneziano e nelle aree al confine ad est del Veneto. L'investigatore ha sottolineato l'impegno continuo delle forze dell'ordine, tra cui i carabinieri del Comando provinciale di Venezia, e il supporto di tutte le altre forze dello Stato, compresi i vigili del fuoco.

Il messaggio conclusivo è chiaro: "Fino a prova contraria sono vivi". L'attesa angosciante continua mentre la comunità resta in apprensione sperando in una conclusione positiva di questa drammatica vicenda

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