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ISTRUZIONE

Comprensivi, il taglio è segnato

L’assessore Tiozzo Brasiola conferma la volontà di passare da cinque a tre. E anche i prèsidi ora dicono sì

Comprensivi, il taglio è segnato

L'assessore all'Istruzione Daniele Tiozzo Brasiola

CHIOGGIA - Riduzione degli istituti comprensivi scolastici da cinque a tre: commissione consiliare infuocata in Comune. Sala gremita con nutrita presenza anche di genitori che temono che la riduzione del numero di istituti comprensivi si trasformi anche in una riduzione di servizi e di personale scolastico, con conseguente istituzione di classi sovraffollate e con conseguenti ripercussione nell’apprendimento degli studenti.

In questi ultimi giorni a parlare sono state soprattutto le sigle sindacali che hanno bocciato l’ipotesi di riduzione da 5 a 3, chiedendo all’amministrazione comunale di passare solo da 5 a 4. Venerdì c’è stato anche uno sciopero che ha coinvolto soprattutto le scuole Caccin e Galilei.

Durante la commissione, com’era prevedibile, si è assistito al classico scontro tra fazioni con vedute diverse: la minoranza spinge per uno stop alla riduzione o per un accorpamento da 5 a 4, come chiesto anche dai sindacati. La platea, composta soprattutto da genitori, ha evidenziato con sonori applausi questo tipo di proposte.

A cercare di chiarire la situazione ci ha provato l’assessore all’istruzione Daniele Tiozzo Brasiola: “La legge parla chiaro - ha spiegato - e ci impone una ottimizzazione della gestione dei plessi. E’ estremamente evidente il calo demografico che interessa il nostro territorio. Una proposta di passaggio da cinque istituti comprensivi a quattro non garantisce una soluzione a medio lungo termine. Abbiamo fatto a lungo confronti con i sindacati e con i dirigenti e portiamo avanti la proposta di riorganizzazione con passaggio da cinque a tre istituti”.

L’assessore ha poi spiegato cosa succederà nell’immediato futuro: “Verranno creati tre istituti comprensivi - conferma Brasiola - l’istituto comprensivo Chioggia-Borgo con all’interno gli istituti attualmente assegnati a Chioggia 1 e Chioggia 3; l’istituto comprensivo Sottomarina 1 che prevede gli istituti del Chioggia 2 e del Chioggia 5, ad eccezione della scuola dell’infanzia Madre Teresa di Calcuntta; l’istituto comprensivo Sottomarina 2 che comprende gli istituti compresi oggi nel Chioggia 4 con aggiunta della Madre Teresa di Calcutta. Come progetto triennale abbiamo in programma di dare continuità alla realizzazione di un polo scolastico per il centro storico di Chioggia. Abbiamo già dato l’incarico di progettazione che è finalizzato al recupero della scuola Marchetti che, a pian terreno, con relativi ampliamenti, ospiterà le scuole della Padoan, mentre al primo e al secondo piano rimarranno la classi della stessa Marchetti che comprenderà anche la Gregorutti creando, con l’adiacente Pellico, un polo unico scolastico del centro storico tra l’altro esterno al contesto della Ztl. Un altro intervento di recupero riguarda la Pascoli che oggi ha una utenza abbastanza contenuta. Qui prevediamo di spostare la Padoan, scuola dell’infanzia che si trova in un edificio non di proprietà del Comune, all’interno della Pascoli e le classi di quest’ultima spostate negli spazi disponibili nella Galileo Galilei. Tutto quello che stiamo facendo è finalizzato per creare meno disagio possibile e per mantenere la giusta copertura del territorio. Per i tre nuovi istituti comprensivi verranno mantenute le segreterie”.

Continua ad essere differente la visione delle sigle sindacali che lamentano mancanza di dialogo con l’amministrazione comunale e passaggi fondamentali conosciuti solo a cose fatte e con evidente ritardo. I dirigenti degli istituti comprensivi preferiscono un taglio direttamente da 5 a 3, piuttosto che una riduzione da 5 a 4 che poi si trasformi, nel giro di poco, di nuovo in un 5-3. “L’anno scorso - ha spiegato nel suo intervento il dirigente di Chioggia 1 Luigi Zennaro - mi ero pronunciato a favore dei quattro istituti comprensivi. Poi però è cambiata la normativa e non consente, a nostro parere, altri ragionamenti se non passare a tre. Per questo, a malincuore, ho dovuto cambiare opinione. Il 23 ottobre i dirigenti scolastici erano quindi favorevoli a questa ipotesi. Docenti non ne perderemo, ma li perderemo quando ci sarà il calo demografico, potrebbe esserci una ripercussione per il personale amministrativo”.

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