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ROTTANOVA

Riapre la balera “Orchidea”

Sabato 25 novembre sera la nuova vita del locale gestito da oltre cento anni dalla famiglia Castello

Riapre la balera “Orchidea”

ROTTANOVA - Sabato 25 novembre alle 21 riaprirà la storica balera “Orchidea” di Rottanova, dopo un periodo di chiusura dovuto alla pandemia, e dopo il passaggio di testimone generazionale tra il compianto fondatore e il figlio. La sala da ballo ha una storia che affonda le radici agli inizi del Novecento, passata di generazione in generazione, la più famosa del Veneto e, sicuramente, la più conosciuta anche fuori i confini regionali. Già nel primo dopoguerra esistesse una “balera” delimitata da canne di bambù con protagonista la banda, ossia un gruppo di suonatori che intratteneva il pubblico. Successivamente, le mura della sala che sicuramente già esistevano durante la seconda guerra mondiale in quanto, i più longevi, si ricordano una sirena antiaerea posta proprio sul tetto del locale. La gestione è sempre stata affidata alla famiglia Castello, inizialmente in forma societaria con altre persone del paese e, successivamente, in forma autonoma sotto il nome di “Dancing Adige”.

Una svolta incisiva è stata quella data da Emilio Castello, grande imprenditore da tutti ricordato con un cuore enorme. Infatti, Emilio, non gestiva solo il locale, ma anche andava a prendere i giovani del tempo impossibilitati a pagarsi un biglietto nelle proprie case, facendoli entrare gratis, soprattutto il lunedì sera, storica serata del liscio. Da Emilio al figlio Felice, scomparso lo scorso anno e che nel locale ha lavorato tutta la sua vita insieme alla consorte Luciana, sua consigliera per più di cinquant’anni, nuora prediletta di Emilio che aveva visto in lei la roccia dell’imprenditoria familiare.

A Felice e Luciana si sono aggiunti i figli Massimo ed Andrea, che hanno fatto toccare punte di successo al locale invitando anche molti personaggi del mondo dello spettacolo: da Kledi alla Ricciarelli, Wilma De Angelis e, non per ultima, la grande Carolyn Smith. Ora è il figlio Massimo a riaprire le porte dello storico locale continuando così la tradizione del ballo. La sala da ballo è stata anche uno dei primi cinema, funzionante fino alla fine degli anni ’70 grazie alla tradizionale macchina del cinema a carboni ancora fissata al muro a testimonianza della storia. Poi la discoteca il sabato sera, quando ancora si iniziava a ballare alle 22 e alle 2 di notte le porte erano già chiuse, appuntamento che per i giovani si rinnovava la domenica pomeriggio, con ragazzi che arrivavano sia dal paese che da fuori, in motorino o con il traghetto che c’era allora per attraversare l’Adige.

Appuntamento storico, invece, era quello del lunedì sera con le grandi orchestre che vedevano in Rottanova una fortunata partenza ed un piacevole ritorno: da Casadei a Baiardi, da Armando Savini a Mauro Levrini, e ancora Titti Bianchi, Annalisa Simeoni, Benny, i Caramel, i Filadelfia, Gianni Dego, Iolanda Moro e la grande “Chiara Magic Music” amica del locale, forse cresciuta a Rottanova quando ancora portava il nome di “Chiara sotto il segno del Folk” rimasta amica della famiglia. Da ricordare anche le grandi “veglie” e “veglioni”, da quelle rossa e azzurra a quelle dei Carabinieri o dell’Avis o dei fiori, dove Emilio faceva arrivare camion di fiori da Sanremo per addobbare ogni angolo della sala. E ancora il martedì grasso e il veglione di fine anno. Tassativo il vestito elegante per l’uomo e per la donna, oppure non si entrava. Altri tempi, ma tradizioni straordinarie che hanno fatto storia e rimarranno impresse anche come scuola del buongusto per un sano divertimento. Da metà degli anni ’90 la sala continuava il sabato e domenica sera con disco liscio e, prima del covid, anche con un pomeriggio di musica latina che a breve riprenderà.

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