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Cento anni di Maria Callas “figlia” prediletta di Serafin

Il 2 dicembre 1923 nasceva la soprano più famosa di tutti i tempi, scoperta dal maestro di Rottanova

Cento anni di Maria Callas “figlia” prediletta di Serafin

CAVARZERE - Cento anni fa, il 2 dicembre 1923, nasceva a New York la diva per eccellenza della lirica Maria Callas nome d’arte di Maria Anna Cecilia Sofia Kalos. Icona della lirica, esempio di grandezza vocale ed interpretativa. Il nome di Maria Callas è legato in modo indissolubile a quello del maestro Tullio Serafin, suo scopritore, suo mentore, suo “padre” così come lei lo definiva fino ad una settimana prima di morire. Parlando con il pianista Robert Sutherland disse al telefono: “Mi manca mio padre Serafin”.

Serafin la ascoltò per la prima volta nel 1947 in “Gioconda” di Ponchielli all’Arena di Verona e vide subito le grandi potenzialità della giovane cantante. Nel 1957 Serafin affermò: “…venne e cantò due o tre arie ed io ebbi subito l’impressione esatta che Maria Callas poteva fare quello che poi ha fatto”. Nel 1949 al Teatro “La Fenice” di Venezia Serafin fece diventare la Callas la diva della lirica che tutti conosciamo, proponendole la parte di Elvira ne “I Puritani” di Bellini mentre stava cantando nella “Valchiria” di Wagner. Inizialmente era molto titubante nell’accettare un ruolo che non conosceva da debuttare meno di dieci giorni dopo, ma il miracolo Callas-Serafin si avverò: "…se un uomo come Serafin, che aveva così tanta esperienza, mi garantiva una cosa del genere, sarei stata pazza a rifiutare” affermò la Callas.

I due artisti si incontrarono per ben 25 produzioni operistiche in palcoscenico e 14 titoli dal 1947 al 1960, anno in cui la “Norma” di Bellini ad Epidauro e la registrazione al Teatro alla Scala della stessa opera, segnarono la fine della collaborazione artistica tra i due. Una collaborazione professionale che non finì però sotto l’aspetto personale. Infatti, Maria scrisse diverse volte al maestro e, a testimonianza, l’Archivio storico Tullio Serafin conserva due lettere: una del 1960 in vista del suo ritorno alla Scala con il “Poliuto” ed una del 1967 a seguito di una dedica che il maestro Serafin fece in una foto che la diva conservò sempre sopra il suo pianoforte: “A Maria Callas in Meneghini, voce unica, artista che sa dare tutte le emozioni. Creatura a me particolarmente cara che ha affrontato tutte le difficoltà, le lotte per la carriera artistica con la fede soltanto in se stessa, nel suo lavoro. Con l’affetto di sempre. Tullio Serafin”. Grazie al maestro di Rottanova oggi, possiamo celebrare i cento anni di una grande artista che ha dato il via agli anni d’oro dell’opera lirica e che ci ha lasciato incisioni discografiche insuperabili, di cui 17 opere integrali incise con il maestro e moltissime di sole arie.

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