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IL FEMMINICIDIO

Turetta incontra i genitori in carcere

"Se non poteva essere sua, di nessun altro". La possessività del ragazzo alla base dell'omicidio

Turetta incontra i genitori in carcere

Filippo, Nicola ed Elisabetta Turetta

VERONA - Turetta ha incontrato i genitori in carcere. Il giovane reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin aveva espresso più volte agli operatori penitenziari il desiderio di incontrarli e nel carcere di Verona si è svolto il primo colloquio con il papà Nicola e la mamma Elisabetta. In precedenza il papà e la mamma avevano rinunciato perché non si sentivano pronti. 

Filippo e i suoi genitori non si vedevano da quel sabato 11 novembre, quando nel tardo pomeriggio partì da Torreglia per passare a prendere Giulia, a Vigonovo, e accompagnarla al centro commerciale Nave de Vero a cercare un paio di scarpe per la cerimonia della tesi di laurea, fissata per il giovedì successivo. Poi la lite, l'accoltellamento l'omicidio, la scomparsa e il tragico epilogo.

Durante l'interrogatorio durato 7 ore Turetta ha spiegato il movente. "La personalità di Turetta sembrerebbe caratterizzata da una spiccata tendenza alla possessività - dicono gli investigatori - il ragazzo non avrebbe invece manifestato tratti ossessivo compulsivi". 

Se Giulia "non poteva essere sua, allora non sarebbe stata di nessun altro". Questo l'assillo di Turetta, che avrebbe anche affermato di essere ancora innamorato di lei e di non essere in grado di rassegnarsi alla fine del rapporto. Turetta ha così raccontato del litigio nel parcheggio di Vigonovo, della prima aggressione, di essere riuscito a riportare in auto Giulia e aver raggiunto le strade industriali di Fossò, dove lei – già ferita – ha tentato la fuga, per venire rincorsa, afferrata, accoltellata. Uccisa.

Il funerale di Giulia si terrà a Padova, nella basilica di Santa Giustina in Prato della Valle, martedì 5 dicembre alle 11. "Abbiamo scelto una chiesa grande affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio".

Con poche parole, dal tono dolce, Gino Cecchettin ha parlato così, davanti a casa a Vigonovo, del funerale della figlia Giulia, uccisa da Filippo Turetta. "Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno - ha aggiunto -. Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica ... ma sto cercando di dire le cose al meglio".

Per il funerale della studentessa sono state organizzate imponenti misure di sicurezza, per la grande affluenza di persone che ci si aspetta ma anche per la probabile presenza di cariche istituzionali. Secondo le prime direttive, anche se non ancora ufficiali, la Basilica vedrà una capienza ridotta a 1.200 posti ed entrerà solo chi avrà l'accredito, mentre sul sagrato e in Prato ci sarà posto per tutti.

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