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LA CONVIVIALE
19.12.2023 - 08:33
A parlarne, introdotto dal presidente Leonardo Rubinato, Marco Spinadin di Federcoopesca
ADRIA - Cena col granchio blu, martedì scorso, al salone delle feste dell’Hotel Stella d’Italia in occasione della conviviale del Rotary Club di Adria. Tema della serata: “Difendiamo la nostra pesca”.
Marco Spinadin, direttore della Cooperativa San Marco di Chioggia per dieci anni e responsabile regionale di Federcoopesca, esperto di mare e della flotta dell’alto Adriatico, ha presentato, a soci e ospiti del club, il drammatico scenario causato dalla diffusione del granchio blu. Questo crostaceo ha generato una situazione catastrofica che, come ha riferito in apertura il presidente del club Leonardo Rubinato, rischia di lasciare senza lavoro 1.500 famiglie devastando la semina di mitili, vongole e ostriche rosa.
“Il 2023 è stato un anno molto difficile per gli allevatori dei molluschi e il 2024 si prospetta peggiore. La regione - ha aggiunto Rubinato - ha deliberato il piano emergenziale di Veneto Agricoltura, approvato su proposta dell’assessore Cristiano Corazzari; quattro le linee direttive della lotta al granchio blu che comprendono un’azione strategica per la protezione dei molluschi e indicazioni a tutela degli scenari futuri; contemporaneamente, si sta sperimentando la produzione di un nuovo tipo di vongola che deriva da un processo genetico di ibridazione tra quella prodotta nell’Adriatico centrale (Marche) e quella locale della fascia costiera del Veneto”. Lo stesso presidente ha informato che la Cooperativa dei pescatori di Pila è stata coinvolta in un percorso di informazione, formazione e qualificazione per tutelare il nostro prezioso prodotto ittico all’insegna di uno sviluppo sinergico tra gli stakeholders del territorio.
Marco Spinadin ha aperto il suo intervento manifestando tutta la sua preoccupazione per le persone che rischiano di perdere il lavoro, un danno incalcolabile non solo per i soggetti direttamente coinvolti, ma per tutti noi. “Il granchio blu è stato una sorpresa - ha affermato Spinadin - il caso esplode a luglio, fino a giungo non c’era nessuna percezione di quello che sarebbe successo; fino a quel momento il granchio blu era presente nel nostro mare, ma non si sarebbe immaginata la devastazione provocata a partire da Luglio nelle lagune del Po delle sacche di Scardovari e di Goro, le aree più colpite. Ci si chiede da dove provenga questa specie così particolare. L’ Arpav e l’università sono sempre al nostro fianco nell’indagine, ma non si è giunti a vere proprie risposte. Ci si domanda soprattutto come sia stato possibile che tutto sia avvenuto senza alcun preavviso”. “L’unico modo di intervenire è pescarlo, bisogna catturarne il maggior numero possibile, sperando che il freddo dell’inverno faccia il resto - ha aggiunto - abbiamo fatto prove con gabbie basse e larghe che non si capovolgono e in cui il granchio entra con grande facilità”.
“Il ministero ha stanziato tre milioni di euro per lo smaltimento dei granchi catturati, ma, nel frattempo, questa specie ha divorato tutte le vongole delle sacche di Scardovari e Goro” riferisce Spinadin il quale aggiunge che a breve ci sarà un incontro con l’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, per cercare di portare in cassa integrazione i dipendenti della Cooperativa di Scardovari. Inoltre si provvederà ad importare nuovo seme di vongola verace dall’Olanda, dall’America e dall’Inghilterra, anche se è molto costoso e le superfici da seminare sono vaste. Spinadin ha affermato con convinzione che bisogna ripartire da zero, seminando nuovamente e avvolgendo il prodotto anche sotto il terreno per proteggerlo e difenderlo: “Si dovrà prestare particolare attenzione quando la vongola sarà arrivata a maturazione per tutelarla, perché non potremmo permetterci l’errore”.
Si attende anche il via dall’Europa per realizzare sistemi di pesca sperimentale, rispettosi dell’ambiente e da mettere in atto in aree definite davanti al Po, a Pellestrina e anche più a nord, fino ad arrivare a tre miglia per agire in modo sistematico, capire l’entità della presenza del granchio all’interno della costa e provare ad aggredirne le femmine. “Noi siamo un’eccellenza per la produzione dei mitili - ha concluso - nel commercio ittico, il Veneto, per tipologia pesca e numero di imbarcazioni, è al di sopra di quasi tutte le altre regioni. Abbiamo eccellenze come il consorzio della vongola verace, la cozza dop e le cozze di mare, l’ostrica rosa, il pesce azzurro, prodotti commercializzati nei ristoranti più importanti del nord Italia. Dobbiamo esserne orgogliosi e valorizzare il nostro pescato promuovendolo in modo efficace per aumentarne il consumo”.
A margine di queste ultime parole, sono seguiti gli interventi di diversi soci incuriositi, ma anche un po’ preoccupati. La situazione è complessa, ma la storia documenta come il nostro territorio, soprattutto nei momenti di emergenza, sia stato esempio di resilienza e di sorprendente energia; ce la faremo anche a sconfiggere questo nuovo nemico blu.
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