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IL CASO

Maxi debito, l’Ipab non fa sconti

A causa di una condanna della Corte dei Conti, l’ente vanta un credito di oltre 180mila euro più interessi

Maxi debito, l’Ipab non fa sconti

Il nuovo cda dell'Ipab si è insediato nel marzo del 2023

A causa di una condanna della Corte dei Conti, l’ente vanta un credito di oltre 180mila euro più interessi

CHIOGGIA - L’amministrazione dell’Ipab Felice Casson di Chioggia smentisce le “insistenti e infondate voci secondo cui il consiglio d’amministrazione avrebbe avallato una richiesta di riduzione di un debito nei confronti dell’ente".

Inizia così la nota stampa divulgata ieri dall’ente rispetto a un debito di circa 180mila e 600 euro che l’Ipab vanta nei confronti di terzi. “Giova innanzitutto puntualizzare che l’attuale cda, insediatosi il 17 marzo di quest’anno, ha sin da subito rilevato la necessità di ricondurre l'ente nell'alveo della buona amministrazione - sottolinea il presidente Antonio Serraino - tanto da sottoporlo ad una verifica di carattere generale, funzionale allo scopo di far emergere e quindi rimuovere le situazioni non conformi a legge o comunque generatrici di inefficienze che ne ostacolano il risanamento”.

Il credito che l’istituto vanta nei confronti di un ex amministratore è relativo a una condanna della Corte dei Conti.

“Da questo fondamento, è senz’altro fuori discussione che i crediti dell’istituto, ivi compresi quelli derivanti da sentenze della Corte dei Conti, vadano riscossi nel tempo per favorire la stabilizzazione economica dell’Istituto”, ribadisce il presidente.

Che continua: “Nasce conseguentemente l’esigenza di un’approfondita e puntuale analisi finalizzata ad una precisa esecuzione delle sentenze, affinché i crediti, comprensivi di interessi e delle spese di procedura, siano puntualmente rendicontati”.

E’ per questo motivo che il debito da saldare sarà incrementato degli interessi dovuti all’ente e quindi la somma lieviterà. “Quindi le recenti delibere di questo consiglio di amministrazione seguono questo spirito di “regolare esecuzione” secondo le attuali normative in materia di riscossione del credito, dissipando ogni dubbio od ogni inutile chiacchiericcio che getti discreto alla totale trasparenza di questa Amministrazione”. Non si fanno sconti, insomma.

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