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Chioggia

Chiede il dissuasore di velocità, lo istalla ma gli arriva la multa

L'incredibile vicenda ha coinvolto un residente di Sottomarina

Chiede il dissuasore di velocità, lo istalla ma gli arriva la multa

SOTTOMARINA - Una richiesta apparentemente semplice di installare un dissuasore di velocità davanti a casa propria ha innescato una serie di eventi paradossali a Sottomarina, che ha portato a una multa anziché a una soluzione preventiva. La vicenda, emersa durante l'ultimo consiglio comunale di Chioggia, ha rivelato un quadro di "incomunicabilità" tra vari uffici comunali, gettando luce su un problema che sembra ripetersi.

Il protagonista di questa storia è un residente di Sottomarina che, preoccupato per la sicurezza stradale, ha chiesto alla Polizia locale di installare un dissuasore di velocità di fronte alla propria abitazione in via Robinia. La richiesta è stata accolta positivamente, e l'uomo ha persino eseguito il lavoro a sue spese. Tuttavia, la sorpresa è giunta quando, nonostante l'approvazione iniziale, la stessa Polizia locale ha emesso una multa salata di 350 euro al richiedente.

La situazione è diventata ancor più paradossale quando il cittadino, legittimamente insoddisfatto, ha presentato ricorso al Giudice di pace, ottenendo ragione. Il Giudice ha ritenuto illegittima la sanzione, ma ciò che è emerso è un vero e proprio caos amministrativo. Sembra esserci un problema di "incomunicabilità" tra gli uffici comunali, un fenomeno già verificatosi in un caso analogo di debito fuori bilancio.

Un episodio precedente ha visto il Consiglio comunale riconoscere un debito di 780 euro derivante da una causa persa dal Comune in materia di accertamento Imu. La mancata presenza del Comune all'udienza ha portato alla vittoria dell'azienda appellante. Anche in questo caso, la contumacia è stata giustificata dall'avvocatura civica con la mancata informazione da parte dell'Ufficio tributi sull'udienza, rivelando una carenza di comunicazione interna tra gli uffici.

Quanto al dissuasore di velocità, l'Ufficio Lavori pubblici ha espresso parere negativo, ma non è chiaro se tale parere sia stato comunicato al richiedente o se sia stato reso contemporaneamente all'approvazione della Polizia locale. Il Giudice di pace, pur dichiarando illegittima la sanzione, non ha approvato l'installazione "fai-da-te" del dissuasore, sollevando dubbi sulla possibilità di lasciarlo in loco. La discussione in aula ha sottolineato la persistente presenza del dissuasore dopo quattro anni, senza che l'Ufficio Lavori pubblici, che inizialmente si era opposto, abbia intrapreso azioni per rimuoverlo. Si delinea così un secondo paradosso: nonostante la decisione del Giudice di pace, il dissuasore continua a essere presente, lasciando aperte molte domande sulla coerenza e l'efficacia degli uffici comunali.

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