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Venezia
30.12.2023 - 13:32
VENEZIA - Nel periodo da gennaio a novembre 2023, l'Italia ha registrato quasi 1.000 vittime sul lavoro, secondo i dati aggiornati forniti dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre. Mentre si nota una leggera diminuzione degli incidenti mortali rispetto al 2022 (-3,8%), è preoccupante il fatto che il rischio di infortunio mortale rimanga più che doppio per i lavoratori stranieri rispetto a quelli italiani.
Il presidente dell'Osservatorio, Mauro Rossato, ha sottolineato che la diminuzione complessiva degli incidenti mortali è principalmente attribuibile alla riduzione del 21,5% degli incidenti mortali in itinere. Al contrario, gli incidenti mortali in occasione di lavoro sono aumentati del 3,2%. Rossato ha evidenziato la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza sul posto di lavoro.
L'analisi della situazione regionale rivela che sei regioni, tra cui Abruzzo, Umbria, Basilicata, Molise, Puglia e Campania, si trovano in zona rossa con un'incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale. Al contrario, Lazio, Toscana e Valle d'Aosta sono classificate come zone bianche, con un'incidenza inferiore al 75% della media nazionale. Il Veneto è in zona gialla, sono state 69 le vittime di incidenti sul lavoro.
I dati evidenziano un rischio di morte sul lavoro più elevato per i lavoratori più anziani. La fascia di età tra i 55 e i 64 anni è la più colpita, seguita da quella degli ultra sessantacinquenni. Inoltre, i lavoratori stranieri sono soggetti a un rischio di infortunio mortale più che doppio rispetto ai loro colleghi italiani.
Rossato ha sottolineato l'importanza della formazione sulla sicurezza, evidenziando che i lavoratori stranieri spesso affrontano sfide legate alla lingua e al background culturale. Inoltre, ha segnalato che nonostante la diminuzione complessiva degli incidenti mortali, occorre mantenere l'attenzione su questa critica problematica.
Il presidente dell'Osservatorio ha anche commentato l'effetto del Covid-19 sulle statistiche, evidenziando una significativa riduzione nelle denunce di infortunio, in particolare nel settore della Sanità. In termini assoluti, il settore delle Costruzioni è ancora il più colpito, con 139 incidenti mortali, seguito dai settori dei Trasporti e Magazzinaggio (97) e delle Attività Manifatturiere (96).
La zonizzazione dell'Osservatorio, basata sull'incidenza degli incidenti mortali, fornisce uno strumento visivo per valutare il rischio infortunistico nelle diverse regioni italiane. La classificazione va da bianco (incidenza inferiore al 75% della media nazionale) a rosso (incidenza superiore al 125% della media nazionale). La mappa riflette la necessità di un approccio differenziato per affrontare le sfide della sicurezza sul lavoro in tutto il Paese.
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