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Venezia
03.01.2024 - 18:17
VEENZIA - Dopo il tumultuoso blitz del 9 dicembre scorso da parte degli attivisti di Extinction Rebellion, altri due militanti hanno ricevuto i "fogli di via" dalla questura di Venezia. Il movimento ambientalista ha accusato le autorità di utilizzare misure del codice antimafia in modo spregiudicato e ha annunciato il ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) contro questi provvedimenti. Nell'azione di protesta, alcuni attivisti erano rimasti appesi a una fune fuori dal parapetto del ponte di Rialto, colorando il Canal Grande di verde con fluoresceina e causando l'interruzione del servizio pubblico, con il vaporetto Actv fermo per oltre un'ora per motivi di sicurezza. L'intera operazione è stata attentamente valutata dalla polizia in relazione alla 28esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Il comunicato del movimento ha dichiarato che, a seguito del blitz, il medesimo giorno erano state notificate 27 denunce, emessi 3 daspo urbano (Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive) e 5 fogli di via dalla città per quattro anni. Successivamente, il 23 e il 28 dicembre, sono stati emessi altri due fogli di via con validità di un anno. Gli attivisti sostengono che uno dei provvedimenti precedenti era illegittimo, facendo riferimento al caso di una studentessa di Ca' Foscari, a cui è stato successivamente revocato. Tuttavia, i nuovi fogli di via sono stati applicati anche a due ragazzi, Gianluca e Dario, con i militanti che affermano che le accuse si basano su reati già archiviati da anni.
Nel comunicato, gli attivisti hanno denunciato l'uso "spregiudicato" delle misure del codice antimafia contro manifestanti disarmati, evidenziando che le autorità fanno riferimento anche a eventi come la partecipazione a una manifestazione non autorizzata sul ponte di Rialto durante il Carnevale 2020, evento contestato da uno degli attivisti, Dario, il quale sostiene di non essere stato presente. Dall'altra parte, la questura di Venezia ha dichiarato che l'applicazione di tali misure è finalizzata a far rispettare la legge, negando ogni intenzione di recare danno. Tuttavia, gli attivisti hanno annunciato la loro intenzione di ricorrere al Tar contro queste misure amministrative, definendole repressive e intimidatorie. La situazione rimane tesa, e la battaglia legale si preannuncia come il prossimo capitolo nella lotta tra Extinction Rebellion e le autorità veneziane.
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