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Chioggia
08.01.2024 - 02:09
CHIOGGIA - L’odissea della Romea per i pendolari chioggiotti: cinque cantieri impattanti nei prossimi anni e il rischio che andare al lavoro diventi sempre più una impresa senza alternative valide alla statale. Il primo cantiere parte questa mattina al chilometro 88 sul ponte Translagunare: Anas sistemerà il ponte dell’Aleghero. Serviranno ben 270 giorni di cantiere aperto 24 ore su 24 con istituzione del senso unico alternato per 84 sere non consecutive. Un cantiere che sarà molto simile a quello recente di ponte Montalbano con le carreggiate che verranno, non chiuse, ma ristrette causando comunque un inevitabile rallentamento del traffico che si potrà quantificare solo nei prossimi giorni.
Ma è solo il primo di altri cantieri in programma lungo la statale, necessari per sistemare i ponti lungo la 309 e, alcuni, rischiano di essere di grave impatto per la viabilità del territorio clodiense. Dopo il ponte dell’Aleghero toccherà a quello sul canale Otregan, sempre sul ponte translagunare. E qui i giorni di cantiere saranno 160. Complessivamente, per i due ponti quindi, andranno già via circa un anno e mezzo di cantiere. Ma altri due lavori previsti fanno tremare la comunità chioggiotta: l’intervento sul ponte della Fossetta, vicino al centro commerciale Clodì, è particolarmente temuto dato che il ponte potrebbe essere chiuso del tutto per alcuni giorni. Dove verrà deviato tutto il traffico della Statale? La soluzione è ancora al vaglio degli enti.
L’ultimo cantiere che preoccupa i chioggiotti è quello del ponte sul Brenta che dovrà essere completamente ricostruito e anche qui i disagi saranno incalcolabili. Si pensava che, nel frattempo, si sarebbe riusciti a costruire il ponte sbarramento del cuneo salino che avrebbe almeno risolto il problema della viabilità interna. Una possibilità ormai a dir poco remota.
Per i chioggiotti insomma, la 309 nei prossimi anni, può diventare un vero e proprio calvario senza contare che potrebbe partire anche un quinto cantiere: quello che eliminerebbe l’incrocio a raso della frazione di Valli di Chioggia con una rotonda. Intervento che è previsto anche per gli incroci di Conche e di Santa Margherita. L’unica alternativa alla statale è l’Arzerone, il cui raddoppio è ormai fermo da decenni. Del collegamento ferroviario Chioggia-Piove di Sacco si parla ormai solo a livello accademico. Una situazione certamente che non fa ben sperare per il futuro.
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