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BOSCOCHIARO
16.01.2024 - 00:22
E anche lo slogan contro la violenza sulle donne “Ocio oman” è stato divorato dalle fiamme
CAVARZERE - Con la “Brusavecia” a Boschochiaro di Cavarzere che si è svolta domenica si sono concluse definitivamente le feste natalizie che si sono prorogate di una settimana, posticipando così l’Epifania dal week end del 6 e 7 gennaio al 13 e 14 gennaio.
Boscochiaro è stata l’ultima frazione a bruciare le avversità dell’anno appena concluso cercando un fumo di buon auspicio con il tradizionale falò che, ironia della sorte, si è fatto attendere fino a sera inoltrata, tra le più fredde del momento.
La straordinaria festa è stata organizzata dal “Comitato XXI maggio” in collaborazione con l’Avis di Cavarzere e Cona, la parrocchia S. Francesco di Assisi e con il Patrocinio del Comune di Cavarzere. Fin dalle prime ore del pomeriggio la piazza della Chiesa e le vie che la circondano sono state riempite da un continuo flusso di persone non solo dal paese, ma provenienti anche da altre località limitrofe e dalla provincia. Coloro che arrivavano in piazza potevano, come prima cosa, visitare una mostra di bellissime auto d’epoca poste nel campetto dietro la Chiesa ed organizzata dal “Motoring Classic Club” di Cavarzere. Spostandosi in piazza l’offerta era ancora più grande grazie alle bancarelle, alla musica dal vivo con due straordinari ed instancabili cantanti, un buffet di dolci e bevande calde gratuite ed un ricco stand dove il profumo del salame cotto faceva da padrone di casa. Grande coordinamento, ma anche quell’accoglienza di paese che fa bene alla gente in questo periodo storico dove le notizie televisive ci inducono spesso a pensare negativo.
Non sono mancate le Befane e il tradizionale animalone scalmanato “Bombasin” che hanno intrattenuto soprattutto i più piccoli e, al termine, hanno distribuito la tradizionale calza ai bambini. Con un pò di ritardo è stata estratta una ricca lotteria, ma a colpire sono state le parole al microfono del vice presidente del Comitato: “Gli uomini hanno sempre avuto paura delle donne che volano, siano esse streghe, befane o donne libere. Ecco il significato di quel dito puntato che non deve essere un monito politico, in quanto non c’è politica e nemmeno un’accusa verso tutti gli uomini. Questo è un monito che ci deve far riflettere. E’ un impegno non solo Istituzionale, ma di ciascuno di noi, utile per insegnare il rispetto e che deve entrare nelle nostre case, nelle nostre comunità e nei nostri cuori”.
Parole toccanti che hanno spiegato l’impegno degli organizzatori per la lotto contro la violenza sulle donne; “Ocio omani” era lo slogan posto davanti al pupazzo di fascine, ossia la Befana che di li a poco è stata bruciata. Non è politica, ma sicuramente le Istituzioni devono far di più per contrastare questo fenomeno che nel 2023 ha ucciso 118 donne. Ritornando alla festa, dopo l’estrazione della lotteria, spettacolari fuochi d’artificio e, finalmente, l’accensione del grande falò che sembra abbia prognosticato un anno buono dato che il fumo andava verso levante a dir “Panocie tante” sinonimo di anno buono. Nella speranza che il vento abbia ragione e porti un anno buono ma, anche e soprattutto meno violenza, ci diamo l’appuntamento all’anno giubilare 2025 con il folklorismo e le tradizioni del Natale.
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