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Chioggia

Poeti di Chioggia... co’ Madresia

A condividere il palco con il gruppo di poeti il Coro cittadino chioggiotto per un pomeriggio di musica e rime

Poeti di Chioggia... co’ Madresia

CHIOGGIA - Pieno successo mercoledì pomeriggio dell’iniziativa del “Gruppo Poeti Città di Chioggia” che, in occasione della “Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali”, ha presentata la silloge di poesie in vernacolo “Co’ Madresia”. La pubblicazione è stata resa possibile dall’intervento economico dell’amministrazione comunale la quale ha messo a disposizione, gratuitamente, anche l’auditorium. A condividere il palco con i poeti il “Coro Cittadino Chioggiotto”, che si esibito con il suo repertorio in dialetto. La corista, maestra Giuseppina Gianni, ha presentato di volta in volta le canzoni, illustrando il contenuto del testo.

Dopo l’introduzione sul valore del dialetto da parte di Guidina Lando, presidente del Gruppo dei Poeti, è stata il vicesindaco e assessore alla cultura, Elena Zennaro, a portare i saluti dell’amministrazione comunale di Chioggia e a sottolineare quanto sia importante salvaguardare il dialetto, parte significativa del patrimonio culturale della comunità locale. Il pomeriggio ha preso avvio con una canzone del Coro Chioggiotto che si è presentato in costume e ha eseguito, magistralmente diretto dal maestro Loris Tiozzo, “Canto dopo la bufera”. Subito dopo c’è stata la declamazione, da parte di Gianfranco Tiozzo, di una poesia dedicata al coro stesso.

A questo punto si sono succedute le declamazioni di sette poesie di poetesse e poeti che nel tempo hanno fatto parte del gruppo. Da notare che tre poesie sono state lette, con comprensibile commozione, da figli: Alberta Pagan con “Sarò Nona” scritta dalla mamma Itala Perazzolo Pagan, Boscolo Susanna Mezzopan con “Che zoli!” del padre “Giancarlo Boscolo Mezzopan” e Fabrizio Boscarato con “Supia el vento” scritta dalla mamma Ester Tommasin Boscarato. Le altre quattro poesie: “Barufa ciozota” di Sofia Penzo Milanese, “Insieme” di Albertina Camillin Chiozzi, “El gato” di Roma Boscolo e “Se tornasse indrio” di Vincenzo Boscolo Sassariolo, sono state declamate da poetesse del Gruppo. Dopo queste prime sette poesie il presidente del Coro, Pier Giorgio Tiozzo ha letto una poesia di Turiddo Songini, che era stato corista, proprio dal titolo “Madresia”. E’, poi, tornato protagonista il Coro che ha proposto la famosissima: “Sardele salae”.

Sono saliti, quindi, sul palco gli altri poeti: Maria Luisa Baldo - “Ciosa Stregà”, Liliana Bellemo – “El vecio mistiereto”, Fabrizio Boscarato – “Quatro Galine”, Chetti Buseghin – “ ‘Na spina de pesse”, Fabrizio Crivellin “ De sera, daea me finestra”, Olga Gallo Tiozzo – “Adio casa mia”, Achille Grandis “La television”, Ambra Guzzon -“Boscaroea” , Stefania Lando - “Profuma primavera”, Sogna Nordio - “L’amore”, Ugo Pavanato - “El Gambararo”, Lucia Penzo - “Oci stralunai”, Guido Rossi – “El pato de la scala”, Maria Varagnolo - La pescaria ben fornia”. Vari i temi delle poesie, tutte accolte da calorosi applausi: poesia descrittiva, del ricordo, intimistica, folkloristica, degli affetti. Ogni poesia, prima della declamazione, è stata mirabilmente sintetizzata e presentata dalla presidente.

Il pubblico ha potuto seguire le declamazioni delle poesie sul libretto di cui è stato fatto omaggio a quanti hanno partecipato all’evento. Il Coro dal canto suo ha eseguito ancora con grande maestria due canzoni, “Isoletta di S. Elena” e “El desarmo”, per chiudere lo splendido pomeriggio di poesia e canto con: “A ste ore ti vien a casa”. Una sinergia tra poesia e canto, che ha funzionato alla grande.

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