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DEMANIO

Dopo “Gigetto”, si annulla tutto

Il Comune in autotutela cancella sette ordinanze con cui nega la proroga ai concessionari

Dopo “Gigetto”, si annulla tutto

Il Comune in autotutela cancella sette ordinanze con cui nega la proroga ai concessionari

SOTTOMARINA – Dopo la sentenza “Gigetto” l’amministrazione Armelao corre ai ripari e annulla in autotutela sette ordinanze con cui negava, ad altrettanti concessionari, la proroga delle concessioni da loro richieste in base alla legge regionale 33.

Il Tar ha infatti dato ragione a “Gigetto” creando, di fatto, un precedente giuridico che rischiava di mettere in grossa difficoltà gli uffici comunali. Il caso è ben noto. Come fatto da molti altri concessionari, infatti, a ottobre del 2022, i titolari hanno presentato una domanda di proroga della concessione, a norma della legge regionale 33. Hanno presentato un piano di investimenti sulla concessione per ottenere il prolungamento.

A Chioggia fino a quel momento c’erano stati altri 30 casi analoghi di attività che hanno avuto l’ok senza problemi, ma a “Gigetto” non è andata così. Agli uffici comunali del Demanio è infatti arrivata una proposta concorrente della società Bernello giudicata migliore e alla famiglia è stata notificata la perdita della concessione che non si è concretizzata già l’estate scorsa proprio per il ricorso con sospensiva presentato al Tar.

Tra i due progetti presentati (quello degli attuali concessionari e quello dei concorrenti) non c’è stata nemmeno comparazione: quello di Gigetto è stato immediatamente bocciato. Il Tar ha ribaltato tutto e si dovrà tornare a gara. La famiglia che per decenni ha gestito lo stabilimento balneare, quindi, non è sicura di poterlo continuare a fare, ma quantomeno ripartirà da zero con l’iter per ottenere la proroga della concessione sperando in un esito diverso da quello precedente. E il Comune ora sta prendendo decisioni in linea con quanto successo per “Gigetto” annullando le ordinanze che avevano negato ad altri concessionari la proroga, sempre per “difformità urbanistiche”.

Al momento sono sette quelle annullate, ma potrebbero presto diventare molte di più. In pratica per Gigetto il problema era un magazzino previsto troppo a ridosso del confine: ma basta spostarlo di qualche metro nella fase in cui si rilascia il permesso a costruire e il progetto complessivo non cambia. Questo almeno è quanto stabilito dal Tar e ora, tutti gli altri concessionari, chiedono che i loro progetti vengano valutati sotto il profilo della compatibilità generale. Prevedendo altre cause giudiziarie con una sconfitta quasi certa, il Comune ha annullato tutto prima che piovessero nuovi ricorsi. Una situazione in continua evoluzione e legata a doppio filo alla normativa Bolkestein su cui il governo sta lavorando per cercare un giusto compromesso con il parlamento europeo.

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