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L’INTERVISTA

Il comandante saluta dopo 21 anni

Michele Tiozzo comandante della polizia locale dal primo marzo sarà in pensione. “Il traffico di Chioggia lo capiamo solo noi”

Il comandante saluta dopo 21 anni

Il comandante Michele Tiozzo Netti

Michele Tiozzo dal primo marzo sarà in pensione. “Il traffico di Chioggia lo capiamo solo noi”

CHIOGGIA – Dopo 21 anni alla guida del Comando della Polizia locale il dottor Michele Tiozzo Netti dal primo marzo sarà in pensione e cederà l’incarico. 13 sono i candidati per sostituirlo in un ruolo non facile dato che il Comando conta 42 agenti in servizio a tempo indeterminato, ma è da tempo sotto organico. In 21 anni di attività il Comandante Tiozzo ha assistito a molte evoluzioni del territorio e anche della mentalità dei cittadini e in una intervista racconta i traguardi raggiunti e quelli sfiorati, il passato e il futuro e le difficoltà intrinseche del territorio locale.

Quali traguardi è riuscito a tagliare in tutto questo tempo?

“Nessuno ha la pretesa di essere il migliore, io nel mio piccolo spero di avere portato un nuovo punto di vista diverso, un modo di affrontare il lavoro e di impostarlo meno provinciale. Tra le varie cose che ho fatto c’è stata sicuramente quella di investire nei rapporti con le altre forze dell’ordine. Chioggia, da questo punto di vista, è un’isola felice. Sotto il mio comando sono state anche introdotte diverse novità dal punto di vista tecnologico. Di certo a inizio mandato avevo qualche problematica in meno rispetto ad ora. Attualmente abbiamo un reparto con età avanzata e con un impiego limitato di diversi uomini. Alcuni di loro, per prescrizioni e problematiche fisiche, non possono più fare attività di pattugliamento. Da sempre ho avuto la volontà di impostare un turno h24 ma calcolatrice e numeri alla mano questa cosa non è stata assolutamente possibile farla. Come comando abbiamo anche acquisito una grande competenza in materia ambientale e edilizia che ci viene riconosciuta ed è molto apprezzata. Su questo particolare settore abbiamo una squadra validissima”.

Un rimpianto che ancora le rimorde?

“Forse non avere trovato e avuto una sede della polizia locale più efficace di quella attuale. Ci siamo spostati dalla Loggia dei Bandi a Isola Saloni ed è stata l’unica chance che abbiamo avuto, ma l’ideale sarebbe stato il piano terra della Turati a Sottomarina che purtroppo è ancora ferma e inutilizzata. Un sogno che non si è potuto concretizzare e uno spostamento a Isola Saloni che ha portato alcune criticità, non solo strutturali dell’edificio stesso, ma anche con i rapporti con i cittadini. E’ come se fosse peggiorata la percezione di presenza della polizia locale nel territorio, mancando di fatto i vigili in corso del Popolo. Di fatto il numero di agenti che giravano nel territorio era sempre lo stesso, ma all’occhio del cittadino quell’allontanamento dal centro storico è stato percepito in modo negativo. Ora siamo arrivati al pre -esericizio della Ztl che già 21 anni fa volevo istituire a Chioggia e di cui per 20 anni si è solo parlato”.

Il successo più grande in tutti questi anni?

“Forse essere riusciti a eliminare la brutta abitudine di andare in motorino senza casco. Quando sono arrivato io, su questo, eravamo tra i peggiori in Italia a livello statistico. Un po’ siamo stati anche fortunati, dato che la cittadinanza poi ha dirottato la sua attenzione verso le bici elettriche che ora sono diventate il nuovo problema soprattutto in termini di velocità. Una situazione che non è facile da risolvere in quanto sono equiparate a dei velocipedi e quindi, per verificare la loro velocità, attualmente c’è solo un furgone attrezzato che ha la Motorizzazione dove collocare la bici e sottoporla a test. Controlli di questo tipo quindi chiaramente possono essere solo molto sporadici”.

Come definirebbe Chioggia?

E’ una città che tende a essere conservatrice e le novità le digerisce più lentamente rispetto ad altre realtà. Sulla viabilità c’è un disordine che è ben visibile magari per chi viene da fuori, ma per chi vive all’interno è quasi normalità. Infatti, non a caso, nonostante tutte le nostre problematiche, abbiamo un tasso di incidentalità inferiore rispetto alla provincia”.

Comandante, ma andrà davvero in pensione?

“Cosa farò in futuro non lo dico per scaramanzia, ma non sono di certo tipo da stare fermo sul divano senza fare nulla. In tutti questi anni ho investito molto nello studio. Sono abilitato alla professione di avvocato, sono revisore contabile, quindi sarei orientato verso qualcosa che mi riporti al mondo delle aziende”.

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