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AMBIENTE
25.01.2024 - 16:32
CHIOGGIA - Granchio blu, una ricerca del dipartimento di scienze ambientali, informatica e statistica dell’università Ca’ Foscari di Venezia potrebbe aiutare a combatterlo.
Era stata commissionata a febbraio dell’anno scorso dalla Fondazione della pesca di Chioggia e dalla Regione. 40mila euro la cifra investita nello studio, accolto molto favorevolmente dal sindaco Mauro Armelao che è anche presidente della Fondazione: “Il granchio blu non è un prodotto della nostra tradizione locale, ora abbiamo dei dati certi e scientifici sul suo comportamento e anche sulla sua pericolosità. Adesso divulgheremo gli esiti di questa prima parte di ricerca, condotta anche grazie ai fondi regionali, al Ministero così che sia patrimonio di tutto il mondo della pesca che l’estate scorsa, lo voglio ricordare, ha subito pensanti perdite. Come Fondazione della pesca abbiamo deciso di finanziare anche una seconda parte di ricerca così da avere dei dati sul comportamento di questa specie aliena in tutte le stagioni dell’anno”.
Lo studio è durato sei mesi, da giugno a novembre 2023 ed era finalizzato a comprendere meglio le abitudini del granchio blu. La ricerca ha previsto sia il campionamento con nasse da granchi che il monitoraggio della pesca artigianale con reti fisse e bertovelli. Le nasse da granchi sono risultate altamente selettive nei confronti del granchio blu, catturando soprattutto gli individui adulti. E’ stata testata l’efficienza di cattura di tre diversi tipi di nassa che differivano per dimensioni, struttura interna e dimensioni della maglia. Le nasse di maggiori dimensioni, a maglia larga e a doppia camera interna, si sono rivelate di gran lunga le più efficienti nella cattura del granchio blu. I campionamenti con le nasse da granchi sono stati effettuati sia in laguna che in mare in prossimità della bocca di porto di Chioggia e hanno permesso di studiare la popolazione adulta di granchio blu. Le maggiori abbondanze sono state osservate durante i mesi estivi ed il rapporto sessi è risultato di norma spostato a favore dei maschi. Femmine con uova (ovigere) sono state catturate da giugno a settembre, con un picco di cattura, in mare, ad agosto.
L’analisi della fertilità effettuata sulle femmine ovigere ha confermato l’elevata capacità riproduttiva caratteristica della specie, con in media poco più di due milioni di uova per femmina ovigera per singola deposizione.
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