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La città si svuota, restano solo B&B

Sempre meno abitanti: in tre anni la popolazione è diminuita di 500 unità. E le case diventano bed&breakfast.

La città si svuota, restano solo B&B

In città sempre meno residenti

CHIOGGIA - A. A. A. Residenti cercansi: la città perde 500 abitanti in tre anni e scatta l’allarme. I dati, aggiornati alla fine dello scorso anno, sono a dir poco allarmanti: i residenti a Chioggia, a fine 2023, erano infatti 47.735 contro i 47.903 del 2022 e i 48.223 di fine 2021.

Insomma una emorragia continua e a quanto pare inarrestabile, con la città ormai lontana dagli oltre 50mila abitanti toccati negli anni ’80. Il record si è avuto nel 1981 quando i residenti erano addirittura 53.470. Molte le cause che hanno ridotto in maniera esponenziale il numero di abitanti, a partire dalla bassa natalità. E’ un dato di fatto, infatti, che in Italia le coppie fanno sempre meno figli e Chioggia non è di certo esente da questa trend.

Meno bambini, meno residenti, ma ridurre il tutto ad una riduzione eccezionale della natalità sarebbe troppo semplicistico, come conferma anche l’assessore ai servizi sociali e alle politiche della residenza e della casa Sandro Marangon: “Sono molte le motivazioni che hanno portato a questo drastico calo - spiega - in primis di certo le minori nascite, ma anche il cambio di mentalità dei giovani che ora sono più portati ad andare a studiare e lavorare fuori Chioggia e, a differenza di qualche decennio fa, poco motivati e interessati a tornare nel loro territorio di origine. Insomma, chi esce da Chioggia, poi difficilmente ritorna e questo è sicuramente un altro grosso problema. Un altro, non di certo secondo per importanza, è quello della casa: ormai nel territorio locale è difficile trovare appartamenti in affitto e, soprattutto in centro storico a Chioggia, quelli che si liberano vengono spesso trasformati in bed&breakfast. Un po’ lo stesso problema che sta registrando Venezia. Altro problema è il lavoro: la città offre poco da questo punto di vista ed anche per questo i giovani tendono ad andare via e a non tornare”.

Un trend difficile da invertire: “Di sicuro non è semplice. Una soluzione, per quanto riguarda la casa, potrebbe essere quella di costruire alloggi a prezzi calmierati e anche di rendere il territorio più attrattivo dal punto di vista culturale. Se l’ambiente è stimolante allora i giovani hanno anche interesse a tornare. Altrimenti, una volta studiato e lavorato fuori, qualche volta anche all’estero, se non hanno affetti molto forti in città difficilmente ritornano”.

Un territorio in grossa difficoltà, come testimoniano anche i numeri dell’emergenza abitativa, in continua crescita. “Anche perché - sottolinea ancora Marangon - si sono sbloccati gli sfratti e sono molte le persone che sono in difficoltà e non sanno dove andare. In questi casi conta anche molto la famiglia, avere persone in grado di aiutarti visto che, per ovvi motivi, il Comune non può dare risposte in breve tempo a tutti quanti”.

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