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L'INCIDENTE

Morì a 16 anni in moto, un anno e 4 mesi al 23enne

Per la morte di Alessandro Spanio il giovane alla guida del Doblò patteggia

Addio Alessandro, per arrotondare faceva il bagnino

Alessandro Spanio e il luogo dell'incidente di ieri

SOTTOMARINA – Ha patteggiato un anno e quattro mesi S.B, 23 anni di origini macedoni ma nato e cresciuto a Chioggia. Il giovane era alla guida del Doblò, nella notte tra il 4 e il 5 luglio quando ha travolto il 16enne Alessandro Spanio che aveva attraversato viale Mediterraneo in sella alla sua moto. Per il giovane non ci fu nulla da fare, morto sul colpo a causa delle gravi ferite. 

Questa settimana è arrivata la sentenza definitiva. L’avvocato difensore del giovane, Simone Boscolo, ha raggiunto l’accordo con il pubblico ministero Giovanni Boscolo e il giudice per le udienze preliminari Luca Marini ha convalidato la pena, ritenendola congrua. Un anno e 4 mesi al 23enne., pena sospesa, con il 23enne che, per tutto questo periodo di tempo, non potrà guidare avendo avuto, come pena accessoria, la sospensione temporanea della patente. L’intesa è stata raggiunta sulla base della consulenza tecnica della Procura che era stata stilata dall’ingegnere Mario Piacenti. Da questa era emerso che il 23enne viaggiava a una velocità doppia rispetto al limite di 50 km/h presente in viale Mediterraneo.

E’ stata però riconosciuta anche una mancata precedenza da parte della vittima. Nessuna conseguenza, invece, per il secondo automobilista. Questi viaggiava sempre ad una velocità sostenuta, ma ha solo colpito la moto e non il giovane e quando l’incidente era ormai già avvenuto. La sua posizione è stata quindi ritenuta ininfluente e archiviata.

Il sinistro era stato ricostruito dalla polizia locale di Chioggia che si era servita anche delle immagini della videosorveglianza di una tabaccheria vicina al punto dell’incidente. Due i motivi del sinistro individuati dagli investigatori: l’alta velocità dell’automobilista, punita con la pena patteggiata, e la mancanza di precedenza da parte del 16enne. Una sentenza comunque destinata a continuare a fare discutere a lungo e che sui social ha già ricevuto molte polemiche. Molti, infatti, ritengono troppo morbida la decisione, soprattutto alla luce del fatto che il sinistro ha causato la morte di un ragazzo appena 16enne e tenuto conto che l’auto andava praticamente al doppio del consentito.

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