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Smog record, “non si fa abbastanza”

La Cgil Venezia attacca il sindaco della città metropolitana: “Nessuna misura concreta”

Smog record, “non si fa abbastanza”

La Cgil Venezia attacca il sindaco della città metropolitana: “Nessuna misura concreta”

CHIOGGIA - Preoccupa la qualità dell'area in tutta la città Metropolitana di Venezia e sindacati attaccano il sindaco Luigi Brugnaro. Da tempo anche Chioggia è in zona rossa per aver sforato i limiti di Pm10. Colpa dell'attuale situazione meteorologica e del ristagno d'aria in tutta la pianura padana.

"Forse a causa di una temporanea dimenticanza ci si dimentica che il sindaco di Venezia è anche il Sindaco della Città Metropolitana - dichiara Daniele Giordano, Segretario generale Cgil Venezia - A noi pare che le sinergie si applichino, laddove rispondano agli interessi dell’amministrazione, mentre nulla di concreto si fa riguardo alla qualità dell’aria. Le azioni più immediate che l’amministrazione comunale potrebbe mettere in gioco, sono un vero incentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici (che significa gratuità e corse non sovraffollate) e contributo alla sostituzione delle caldaie. Dovrebbe essere chiaro che gli autobus gratuiti, non servirebbero ad andare in gita, ma sarebbero una misura necessaria ad offrire un’alternativa plausibile a decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori. Non ci si può nascondere in eterno dietro a piste ciclabili e piantumazioni, che vanno bene, una lavoratrice o un lavoratore che si muovono alle 5 della mattina con il termometro sotto zero hanno bisogno di mezzi pubblici gratuiti, capillari e non sovraffollati. Le auto non sono certo l’unica causa delle concentrazioni di PM10 (anche se sono una delle principali), non capiamo perché il Comune non faccia quanto è stato fatto in molte altre città, anche in Veneto, con il contributo a copertura delle spese per la sostituzione della caldaia e del riscaldamento".

Secondo Giordano la necessità di abbassare i valori di PM10 grava tutta sulle spalle dei cittadini: "Questo - conclude Giordano - equivale a chiedere a chi non può permettersi un impianto fotovoltaico, un auto elettrica, o una euro 6, di stare a casa e al freddo. Nel mentre, le Istituzioni non considerano alcuna soluzione concreta tra quelle a disposizione. Pare evidente che queste non servano a risolvere il problema domani: si fermassero le automobili e si spegnessero i riscaldamenti oggi, continueremmo a respirare quanto è stato emesso fino a ieri". Una situazione che potrebbe migliorare domani (venerdì) quando è previsto l'arrivo di una perturbazione che porterà pioggia nel territorio.

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