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Marcon
10.02.2024 - 11:18
MARCON - C'è lo spettro di un commando formato da ex milizie armate dietro la terribile rapina di mercoledì scorso al centro commerciale Valecenter di Marcon. Le informazioni in possesso del commando suggeriscono un'operazione studiata nei minimi dettagli. Il mistero avvolge il calo di corrente e il malfunzionamento del sistema antifurto, mentre il ritrovamento della Fiat Panda rossa nell'area di un "cono d'ombra" solleva interrogativi sulla scelta della location per il parcheggio del veicolo.
L'inizio dell'assalto è stato preceduto da uno sguardo significativo scambiato tra un membro del commando e il responsabile della sicurezza del centro. Gli uomini incappucciati, abbigliati con abiti scuri e guanti, hanno preso di mira le teche del negozio Gioielli di Valenza, portando a termine il colpo senza intoppi e senza incontrare controlli esterni. Le indagini svelano un modus operandi simile a dieci colpi perpetrati nei negozi Gioielli di Valenza, specialmente in Lombardia, negli ultimi dieci anni. Questo suscita il sospetto che dietro le ultime rapine possano esserci le stesse persone. Il gruppo sembra comunicare in italiano impeccabile, suggerendo la possibile presenza di mercenari autoctoni all'interno del commando.
Il veicolo usato per raggiungere il luogo del crimine, una Fiat Punto rossa, è stata successivamente abbandonata e sequestrata dai carabinieri. Tuttavia, prima del colpo, la stessa auto era stata catturata dalle telecamere comunali mezz'ora prima, alzando ulteriori domande sulla preparazione della banda durante quel periodo cruciale. Le indagini rivelano che il commando era ben informato sul contesto circostante. La collocazione strategica dell'uscita del centro commerciale rispetto alla gioielleria e la conoscenza di dettagli come l'assenza di vigilanza armata e la presenza di sole due commesse all'orario dell'assalto indicano una conoscenza approfondita e precisa della situazione.
Il mistero avvolge anche l'antifurto, che potrebbe non essere stato attivato o essere stato disattivato successivamente, evitando di suonare l'allarme. Testimonianze degli operai di un capannone vicino segnalano un calo di corrente nella stessa serata, sollevando l'ipotesi che la banda abbia messo alla prova il sistema elettrico. Le forze dell'ordine, guidate dai carabinieri di Venezia, stanno esplorando varie ipotesi, inclusa la possibilità che ex milizie armate straniere di professionisti possano essere coinvolte, anche se alcune immagini delle telecamere suggeriscono movimenti "goffi".
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