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Chioggia

Il monito nel Giorno del Ricordo

Il sindaco Armelao: “I conflitti di oggi ci dicono che le lezioni non si imparano mai fino in fondo”

Il monito nel Giorno del Ricordo

CHIOGGIA - La pioggia non ha fermato le celebrazioni della giornata del ricordo tenutesi sabato mattina, il 10 febbraio, anche a Chioggia. Le autorità civili, militari e religiose si sono ritrovate, alle 10.30, davanti al palazzo municipale in corso del Popolo. In piazzetta XX Settembre si è tenuto il classico alzabandiera e, successivamente, è stata deposta una corona d’alloro ai piedi del monumento ai Caduti e una sulla lapide in ricordo dei Martiri delle Foibe situata nel piazzale dell’Isola dell’Unione. La celebrazione è stata accompagnata dal trombettista della Banda musicale cittadina.

Alla Loggia dei Bandi gli interventi delle autorità, tra i quali quello del sindaco Mauro Armelao. “Siamo qui per commemorare il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 con l’obiettivo di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel Dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale - le parole di Armelao - a quasi 80 anni da quegli eventi la volontà di tutti noi è di ricordare, di mantenere vivo, seppure con la fatica del dolore, quel momento storico. Perché, come abbiamo detto anche in occasione del Giorno della Memoria e come non ci stancheremo mai di ripetere, solo così renderemo onore a quelle vite spezzate e ci faremo testimoni nei confronti delle giovani generazioni”.

Di quella barbarie arrivano ai giorni nostri le testimonianze degli esuli e le foto - ha aggiunto il sindaco - il volto di Norma Cossetto o di Hegea Haffner, la bambina che regge la valigia con il cartello Esule giuliana, sono entrati nella nostra memoria collettiva. I loro volti rappresentano tutti i volti di chi è stato cacciato dalla sua casa, perseguitato, abusato e ucciso in quei terribili frangenti. Anche Chioggia ha pagato il prezzo di quell’odio. In questa ricorrenza vogliamo rendere il nostro omaggio al loro sacrifico e a quello di tutti coloro che vissero quegli eventi”.

“Nonostante la storia ci porti a fare i conti con il nostro recente passato, oggi i conflitti accanto a noi ci dicono che le lezioni non si imparano mai fino in fondo - ha concluso - resta nostro unico baluardo l’instancabile promozione della pace, della democrazia, del rispetto”.

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