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LA PRECISAZIONE

“La torre dell’orologio non è patrimonio Unesco”

Il sindaco rettifica "E' entrata nel registro dei beni tutelati"

Torre dell’Orologio: un patrimonio

L'orologio più antico

CHIOGGIA – Il campanile di Sant’Andrea non è patrimonio dell’Unesco. A confermarlo è il sindaco Mauro Armelao, dopo le notizie che si erano diffuse in città nei giorni scorsi e che devano l’attribuzione del titolo allo storico monumento che, al suo interno, custodisce uno degli orologi più antichi del mondo.

La torre di Sant'Andrea è infatti “solamente” entrata nel Registro dei Beni Tutelati. La commissione regionale per il patrimonio culturale veneto l'ha riconosciuta come immobile di valore storico culturale.

La domanda di riconoscimento era stata fatta, nei mesi scorsi, dalla Consulta per la cultura della Conferenza episcopale triveneto che è proprietaria dell'immobile ed è stata, nei giorni scorsi, accolta dalla commissione. Un successo che potrebbe aprire interessanti sbocchi verso nuovi finanziamenti.

La torre di Sant'Andrea, infatti, deve essere restaurata e il progetto ha un costo complessivo di 250mila euro. Essendo un bene privato, dovrebbero essere questi ultimi ad occuparsene, ma essendo stata riconosciuta come immobile di valore storico e culturale ora si potrebbero aprire le porte verso un contributo del Ministero. Qualora non arrivasse nessun problema: La Ceiè pronta a finanziare il 70% dei lavori, il resto arriverà da Comune (attraverso l'8% degli oneri di urbanizzazione che per legge vanno destinati ai monumenti), parrocchie e fondazione della pesca.

“La Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Veneto è interna al Ministero della Cultura – spiega il sindaco Mauro Armelao - ed è un organo collegiale a competenza intersettoriale. Gli atti che promulga nulla hanno a che vedere con l’Unesco e con l’iscrizione di un bene nelle liste del patrimonio mondiale dell’umanità. L’iscrizione di un bene all’interno del World Heritage (Unesco) è frutto di un lungo percorso. A seguito di “relazioni” scientifiche ogni stato redige una “tentative list” contenente i siti che vuole candidare a patrimonio e che saranno presi in considerazione durante gli incontri annuali del comitato Unesco.

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