Crisi in maggioranza, il braccio di ferro pare infinito

CHIOGGIA - Braccio di ferro con Fratelli d’Italia: altra settimana di silenzio o resa dei conti? La maggioranza continua a non rilasciare dichiarazioni sull’attuale situazione politica. Fratelli d’Italia continua a chiedere il reintegro dell’ex vicesindaco Daniele Tiozzo Brasiola e, al tempo stesso, non fornisce i nomi dei nuovi assessori dopo le dimissioni anche del proprio assessore Massimiliano Tiozzo Caenazzo. Dalla Lega e dalle altre forze della coalizione, sindaco in testa, continua ad arrivare un secco “no” e la situazione è, ormai, in fase di stallo da due mesi.

La giunta continua a riunirsi, ma i consigli comunali non sono stati convocati da dicembre. Tornano però, questa settimana, le commissioni consiliari. Lunedì 19 febbraio pomeriggio alle 17 si discuterà del futuro del trasporto pubblico locale, alla luce dei numerosi tagli fatti, da inizio febbraio, da Actv. Più tecnica la commissione di martedì 23 febbraio, presieduta dall’esponente di Forza Italia Marco Lanza, che riguarderà l’adesione alla stazione unica appaltante della Città Metropolitana di Venezia e l’approvazione dello schema di convenzione, oltre alla convenzione per l’adesione all’ufficio intercomunale per il contenzioso ed i procedimenti disciplinari. Sarà la prima occasione per verificare la presenza, o meno, dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia. All’ultimo consiglio comunale l’assessore e nuovo vicesindaco Elena Zennaro e i consiglieri Bullo e Hannot, andarono contro gli ordini di scuderia presentandosi in sala e votando i provvedimenti della maggioranza. E proprio su questo fa leva il sindaco Armelao.

Per gran parte della coalizione c’è la certezza che non si tratti di una crisi di maggioranza, ma di una spaccatura all’interno di Fratelli d’Italia. Gli scenari sono molto ampi: dalla chiusura della legislazione politica attuale e il ritorno alle elezioni, al clamoroso passaggio di Fratelli d’Italia all’opposizione con Lega e Forza Italia pronti a trovare un altro equilibrio per governare, magari con l’aiuto di qualche esponente dell’opposizione.