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Il clima pazzo minaccia la città

Alla serata, l’intervento dell’esperto Antonio Navarra.

Il clima pazzo minaccia la città

Antonio Navarra è stato ospite della serata organizzata dal Rotary

CHIOGGIA - I cambiamenti climatici al centro di una serata organizzata, a Sottomarina, dal presidente del Rotary club di Chioggia Paolo Venerucci.

Un evento a cui hanno partecipato anche il vicario generale della diocesi di Chioggia monsignor Simone Zocca, e lo scienziato di fama mondiale e presidente della Fondazione centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici Antonio Navarra. “Nel periodo interglaciale, in cui ci troviamo - ha spiegato Navarra - le temperature non sono mai state così alte e i mutamenti climatici, in particolare il riscaldamento globale, si stanno verificando a una velocità e intensità mai riscontrate prima; in particolare, l’uso dei combustibili fossili è aumentato esponenzialmente, diventando la base delle attività della vita quotidiana e dell’economia umane, già a partire dalla seconda rivoluzione industriale. Le attività che più stanno causando questo surriscaldamento sono la produzione industriale di beni, alimenti ed energia e i trasporti che si basano sull’utilizzo di combustibili fossili; l’abbattimento delle foreste che contribuisce all’aumento dell’effetto serra perché riduce il numero di alberi che assorbono Co2 e ne disperde il carbonio in atmosfera; l’agricoltura e allevamento indiziati per la crescita degli allevamenti intensivi di bestiame e l’uso di fertilizzanti a base azoto: a cui va aggiunto l’elevato consumo di acqua. In questo modo si scatenano ondate di calore più frequenti e più intense, con conseguente aumento della mortalità e delle condizioni patologiche a esse correlate; siccità, con conseguenti danni all’agricoltura, al sistema di approvvigionamento idrico pubblico; scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello e della temperatura dei mari”.

E a rischiare, tra decenni, potrebbe essere anche il territorio di Chioggia. Se il livello delle acque continuerà ad innalzarsi a causa dello scioglimento dei ghiacci, molte terre emerse verranno invase dall’acqua, in primis le attuali zone costiere. Rimedi? “Alcuni ci sono - ha sottolineato Navarra - si conoscono e sarebbero fattibili, occorre però la volontà politica e condivisa di attuarli: in un sistema economico globalizzato come quello attuale la transizione energetica ed economica non si può fare da soli come singoli Stati, dal momento che le catene produttive sono distribuite e parcellizzate in tutto il mondo. La cooperazione contro i cambiamenti climatici è l’obiettivo della Cop delle Nazioni Unite, che già sembrava aver raggiunto un risultato storico con l’accordo di Parigi del 2015, ma, ancora, purtroppo, c’è molta strada da fare, anche se i mezzi e gli obiettivi individuati dagli accordi internazionali per combattere il cambiamento climatico, comunque, sono quelli giusti: eliminazione o massima riduzione possibile dei combustibili fossili e sostituzione con le fonti di energia rinnovabile, elettrificazione dei consumi, sviluppo di nuovi modelli di produzione in tutti i settori economici, normative e incentivi che guidino le imprese e i singoli cittadini alla riduzione del proprio impatto ambientale, incentivi agli investimenti a favore della transizione energetica e in progetti di sostenibilità ambientale”.

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