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Cavarzere
14.04.2024 - 23:52
CAVARZERE - “Fusione Cavarzere-Cona? Diciamo che la fusione è stato il punto programmatico principale della compagine di centrodestra nella passata campagna elettorale a Cavarzere. Obiettivo raggiunto? Direi proprio di no”. A dirlo è Henri Tommasi, ex sindaco per due legislature.
“La questione della fusione sorse quando ero ancora io a rivestire il ruolo di primo cittadino; in riferimento a ciò, fui in più occasioni incalzato dagli esponenti dell’attuale amministrazione, i quali mi rimproveravano il fatto di non essere in grado di portare a termine un tale obiettivo, oramai fondamentale per il nostro territorio - ricorda Tommasi - sul punto sono sempre stato chiaro e coerente: a parte il fatto che la fusione non può essere considerata la panacea per il nostro territorio, la somma demografica dei due comuni non porta ad avere un comune più vivo e più ricettivo per le nuove generazioni. Serve ben altro. Arrivare ad una fusione tra due enti territoriali non è affatto semplice e, soprattutto, non si può pensare che questa venga ‘calata dall’alto’. Basta vedere i tentativi fatti nei comuni conselvani o la fusione che si voleva fare tra i comuni di Polesella e Guarda Veneta”.
“In quei territori le amministrazioni avevano iniziato dei seri percorsi (non solo di convenzioni tra comuni) volti al raggiungimento dell’obiettivo finale di fusione, ma la popolazione ha comunque deciso di mantenere distinte le varie realtà territoriali - prosegue Tommasi - questo ci fa capire che per realizzare la fusione tra comuni a volte non bastano nemmeno dei percorsi tra enti che possono durare più anni. È evidente, dunque, che realizzarla solo con proclami elettorali o con annunci giornalistici si rivela pressoché impossibile”.
“Ma per quale ragione tra i comuni di Cavarzere e Cona, amministrati poi da due giunte a guida Lega, la fusione non si realizza e non è nemmeno pronta a decollare? - prosegue l’ex sindaco - sicuramente l’approccio al tema da parte dell’amministrazione di Cavarzere è stato completamente sbagliato. Non si può, dall’alto, imporre la fusione all’amministrazione di Cona. Un’amministrazione non può imporre un proprio ‘obiettivo di governo’ ad un’altra amministrazione. Forse a qualcuno piace dare ‘ordini dal trono’, ma a quanto pare non funziona”.
“In ogni caso, sembra che nemmeno l’amministrazione di Cavarzere creda alla fusione, o meglio, abbia pubblicizzato solo dei proclami con un unico obiettivo: dare la colpa all’amministrazione conense. Niente altro - aggiunge Tommasi - per tentare la fusione è indispensabile iniziare un percorso di convenzioni tra comuni, e, attualmente, non ci sono convenzioni tra i due comuni, anzi, Cona ha convenzioni con altri comuni ma non con Cavarzere. Un tale percorso può e deve durare molti anni, perché solo in questo modo le popolazioni dei due comuni potranno accettare la trasformazione in un unico comune. E solo in questo modo si può pensare che il referendum finale possa andare in direzione della fusione. Se non si fanno percorsi in questo senso, è inutile pure parlare di fusione”.
“In questo momento, possiamo veramente capire se la popolazione conense vuole o meno la fusione: a breve, infatti, si andrà ad elezione - conclude - vedremo allora se qualche candidato metterà la fusione con Cavarzere come punto di programma e, nel caso, vedremo come reagirà la popolazione conense. Al contrario, se nessun candidato inserirà nel proprio programma di governo il punto fusione, allora è inutile continuare a parlare di fusione. La fusione è e rimarrà uno dei tanti punti programmatici inseriti solo per fare campagna elettorale. La fusione, così come la Romea Commerciale e la piscina comunale, rappresenta una delle mere utopie non realizzabili nel nostro territorio”.
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