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CAVARZERE
17.05.2024 - 10:50
Spi-Cgil, Auser e Comune ricordano le gesta di Flavio, martire della lotta contro il fascismo
CAVARZERE - In un Teatro Tullio Serafin al gran completo, è stato celebrato con una cerimonia solenne ed emozionante l’ottantesimo anniversario dell’uccisione del dottor Flavio Busonera ieri, giovedi 16 maggio a Cavarzere. Il sindacato Spi-Cgil in accordo con l’amministrazione comunale di Cavarzere e con la partecipazione dell’Auser ha voluto dare un segno importante a questa data organizzando un patto d’amicizia in collegamento telematico tra Oristano (Sardegna) città natale di Busonera e Cavarzere dove lui ha vissuto con la famiglia e lavorato come medico dal 1922 al 1944, fino a quando a giugno fu catturato -su delazione- a causa del suo impegno come antifascista e imprigionato a Padova fino al 17 agosto quando venne impiccato per rappresaglia in via Santa Lucia. Il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari ha introdotto l’incontro ricordando la figura del medico e i suoi ideali di libertà e antifascismo ed auspicando di mantenere in futuro i contatti tra i due Comuni, se possibile anche in maniera ‘fisica’ attraverso degli incontri. Una sorta di gemellaggio che mette ancora più in evidenza l’importanza di dimostrarsi antifascisti.
Successivamente ha preso la parola la professoressa Liana Isipato, impegnata da molti anni con le scuole sui temi della storia e della memoria. L’intervento della Isipato è stato incentrato ed ha insistito proprio sull’importanza di mantenere un legame tra le generazioni nel momento in cui ci sono segnali d’allarme sulla perdita della memoria collettiva. Il suo prezioso intervento è continuato con la proiezione delle immagini per mostrare agli studenti di Oristano i monumenti e le lapidi dedicati nel corso degli anni e delle varie Amministrazioni a Flavio Busonera.
Enzo Zatta, il relatore padovano che con passione si dedica da decenni allo studio della Seconda guerra mondiale e di personaggi, tra cui Busonera, ha illustrato attraverso la proiezione di diapositive il suo percorso di vita, soffermandosi sulla formazione giovanile di studente, consapevole della difficile vita dei minatori, sul suo trasferimento in continente e sulle scelte politiche, attraverso l’iscrizione, nel 1921, al neonato Partito Comunista e poi con l’adesione agli ideali antifascisti, fino alla drammatica conclusione.
A conclusione della toccante cerimonia, l’intervento di Sandro Chiebao, responsabile del Circolo Anpi di Cavarzere, che ha ricordato i meriti della lotta partigiana, lo stretto legame con la Costituzione, nata dalle forze che insieme hanno lottato per la Liberazione dal nazifascismo, sottolineando come suo padre Bruno sia stato insieme ai partigiani di Oristano nella liberazione di Firenze. Tra il pubblico, presenti i nipoti Patrizia Leati e Flavio Busonera (anch’esso medico come lo zio), il Presidente Anpi di Padova, Luciano Battista e l’Anpi di Chioggia, col presidente Giorgio Varisco. Un ulteriore incisivo segnale di libertà ed antifascismo da parte di Cavarzere che, anche grazie a questo evento, si dimostra una città che non vuole dimenticare quel periodo buio che ha segnato per sempre la storia del nostro Paese e del mondo intero con terribili massacri di persone considerate “diverse”.
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