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Chioggia
20.05.2024 - 02:06
CHIOGGIA - Mario Mazzuccato e Morena Boscolo, marito e moglie: sono loro i due pensionati di Spinea, in provincia di Venezia, vittime del fatale incidente di sabato 18 maggio. La coppia aveva deciso di trascorrere la giornata al mare, a Sottomarina di Chioggia, città natale di Morena. Un'abitudine che avevano mantenuto nel tempo, un modo per rimanere in contatto con amici e parenti. Ma sabato sera, mentre rientravano a casa sulla loro Suzuki Custom, si è consumata la terribile tragedia lungo la Romea, all'altezza di Codevigo. La collisione con un veicolo di una famiglia tedesca, che fortunatamente non ha riportato conseguenze, è stata fatale per Mario e Morena.
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UNA VITA DEDICATA ALLA FAMIGLIA E ALLA COMUNITÀ
Mario Mazzuccato, 68 anni, e Morena Boscolo, 65 anni, erano una coppia affiatata, unita da una vita intera. Entrambi in pensione, avevano una figlia, operatrice sanitaria, e una nipote di otto anni, che accudivano con amore e dedizione, dopo che era stata colpita da una grave emorragia. "Era nonno sitter a tempo pieno, andava matto per la nipote", racconta Stefano, un collega di Mario. La loro vita era scandita da momenti di gioia familiare e da un forte senso di comunità. Mario, ex macellaio e sindacalista, era una figura ben nota e amata nei vari punti vendita della Coop dove aveva lavorato, l'ultimo dei quali a Carpenedo, Mestre. "Un uomo dal cuore d'oro, di compagnia, solare, allegro. Sempre attivo a feste e sagre: adorava cucinare", lo ricordano i colleghi. Morena, invece, aveva lavorato in fabbrica e aveva una passione per il calcio, sport che aveva praticato per anni. "Quando lei ha smesso con il pallone, Mario ha cominciato a giocare nella squadra che avevamo messo insieme alla Coop e si divertiva un mondo", aggiunge Stefano.
UN IMPEGNO SINDACALE E SOCIALE
Mario Mazzuccato non era solo un lavoratore diligente, ma anche un delegato storico della Coop per il sindacato Filcams Cgil, del commercio e dei servizi. Il suo impegno sindacale era riconosciuto e apprezzato. "A lui piaceva che tutto fosse sempre in ordine e a posto ma in fondo aveva un gran senso dell'umorismo", ricordano Monica Zambon e Caterina Boato, segretarie della Cgil e della Filcams di via Ca' Marcello. La notizia della loro tragica scomparsa ha scosso profondamente la comunità sindacale, che ha espresso vicinanza alla famiglia, alla figlia, alla nipote e al genero.
UN AMORE PER LE MOTO E LA VITA ALL'ARIA APERTA
Mario e Morena condividevano una passione per le moto e la vita all'aria aperta. "Era sempre molto prudente, amante delle moto ma con la consueta prudenza e attenzione che aveva quando era in strada", commentano amaramente i colleghi Andrea e Mauro. La loro Suzuki Custom era un simbolo della loro voglia di libertà e di avventura, un mezzo per esplorare il mondo insieme. Ma quella stessa passione ha portato alla loro tragica fine.
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