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ULSS 3
01.06.2024 - 15:24
Massimo Zuin, direttore dei servizi sociosanitari dell’Ulss 3 Serenissima
VENEZIA - “Ci sono 1,3 miliardi di consumatori di tabacco in tutto il mondo. Ora sono arrivate le sigarette elettroniche, e la situazione diventa preoccupante in particolare in ambito giovanile": lo sottolinea l’Azienda sanitaria veneziana, in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco che si è celebrata lo scorso venerdì.
“Le sigarette elettroniche - spiega Massimo Zuin, direttore dei servizi sociosanitari dell’Ulss 3 Serenissima - sono spesso promosse come prodotti di consumo ‘a rischio ridotto’, socialmente accettabili. Questi messaggi promozionali hanno la potenzialità di normalizzare il fumo e incentivare l’uso di prodotti a base di nicotina che, al pari del tabacco, sono dannosi per il consumatore". "Gli studi elaborati a livello nazionale e internazionale, per ora soprattutto sugli effetti a breve termine - spiega ancora il direttore Zuin - confermano che anche le sigarette elettroniche fanno male, e che piuttosto che aiutare a smettere di fumare, hanno l’effetto opposto”.
Nei sei ambulatori per il trattamento del tabagismo dell’Ulss 3 sono arrivati circa 320 fumatori nel corso del 2023: il rapporto tra maschi e femmine è 2,5 circa; si rileva perciò una maggior affluenza dei fumatori uomini rispetto al passato, quando il rapporto era uno a uno circa. “Tra coloro che si sono affidati ai servizi - sottolinea la dottoressa Novella Ghezzo, coordinatrice degli ambulatori per il trattamento del tabagismo dell’Ulss3 - hanno raggiunto l’astensione dalla nicotina una percentuale che varia dal 30 a poco più del 50%, con una media del 45%. I dati sull’uso delle sigarette elettroniche e del tabacco riscaldato sono ancora in via di acquisizione, ma si può dire che le percentuali sono simili a quelle nazionali: una modesta percentuale, non più del 3-4% appartenenti a tutte le fasce di età, riferisce l’uso di questi dispositivi, più numerosi coloro che chiedono durante il percorso di cura informazioni rispetto al loro uso per smettere di fumare o che arrivano come fumatori duali. I giovani che si presentano ai nostri ambulatori sono in percentuale ridotta: 3-4% del totale con età inferiore ai 26 anni”.
“C’è evidenza - sottolinea la dottoressa Ghezzo, che è anche referente del Centro trattamento tabagismo di Mestre e Venezia - che le sigarette elettroniche, come prodotti di consumo, non solo non aiutano a smettere di fumare, ma aumentano l’uso di sigarette tradizionali. In Italia si è osservato come tra coloro che non avevano mai fumato queste ultime, gli utilizzatori di sigarette elettroniche avevano nove volte il rischio di iniziare a fumare, e tra gli ex-fumatori sei volte il rischio di ricadere. Inoltre, il consumo di sigarette elettroniche risultava addirittura un ostacolo a smettere di fumare”. Così, l’adozione di dispositivi elettronici non sembra rappresentare una scelta verso l’abbandono della sigaretta tradizionale ma piuttosto l’occasione per mantenere un uso congiunto dei diversi prodotti.
Si può dire che l’efficacia del trattamento del tabagismo in Ulss3 è rimasta costante nel tempo, e la nuova frontiera è appunto quella del contrasto alla diffusione della sigaretta elettronica: “I dati depongono per un’afferenza agli ambulatori di coloro che usano dispositivi elettronici ancora scarsa, ma in linea con la percentuale della popolazione generale italiana che li usa. L’uso della sigaretta elettronica - dice il direttore del sociale, Massimo Zuin - è in crescita maggiore nei giovani, soprattutto femmine, che sono anche la fascia di utenza meno numerosa degli ambulatori. E’ anche vero che il giovane vive spesso una fase di sperimentazione e può terminare in autonomia di fumare, senza la necessità di rivolgersi a un ambulatorio per il trattamento del tabagismo: ma la guardi va tenuta alta, e anzi vanno intrapresi percorsi nuovi per intercettare i fruitori dall’adolescenza”. L’ambulatorio per il trattamento del tabagismo a Chioggia si trova nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Chioggia.
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