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FIUMI
03.06.2024 - 16:51
VENEZIA - L'Italia, con la sua ricca rete di fiumi e canali, ha sempre avuto un potenziale inespresso nel settore del trasporto fluviale. Tuttavia, con l'obiettivo di decarbonizzare il settore dei trasporti, questa risorsa potrebbe finalmente trovare nuova vita. Un esempio emblematico è rappresentato dall'idrovia tra Mantova e Venezia, un percorso che potrebbe rivoluzionare il trasporto merci nel nord Italia.
Durante la presentazione del rapporto "La rete navigabile Italiana: una nuova risorsa per il Paese" a Rovigo, realizzato da The European House - Ambrosetti per Confindustria Veneto Est e Confindustria Mantova, è emerso un quadro promettente. Nonostante il sistema idroviario attualmente incida solo per lo 0,1% nei volumi delle merci trasportate, dal 2015 si è registrato un aumento del +160%, grazie anche al collegamento aperto nel 2017 con il porto di Chioggia. Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est, ha sottolineato l'importanza strategica di questo sistema: "Il valore totale delle attività logistiche in Italia nel 2023 è di 135,4 miliardi di euro e rappresenta l’8,2% del Pil. Il sistema delle vie navigabili interne padano-venete, insieme alle infrastrutture come porti e interporti, costituisce un patrimonio con un forte potenziale: non solo in fatto di trasporti, ma anche sul piano economico, ambientale e turistico."
Nonostante le potenzialità, il rapporto di The European House - Ambrosetti evidenzia tre principali ostacoli allo sviluppo dell'idrovia: criticità normative, inefficienza della flotta e vincoli infrastrutturali. In particolare, sei ponti necessitano di adeguamenti per permettere il passaggio di imbarcazioni di stazza maggiore: il ponte di Zelo, il ponte ferroviario Arquà Polesine, il ponte stradale Calà del Moro, il ponte ferroviario Rovigo-Chioggia, il ponte stradale Trecenta e il ponte stradale Rantin. Benedetta Brioschi, partner di The European House - Ambrosetti, ha evidenziato l'importanza del settore dei trasporti nel contesto energetico: "Il settore dei trasporti incide per oltre il 30% dei consumi energetici italiani. Per raggiungere i target di decarbonizzazione europei, è richiesta una crescita del +25% del trasporto idroviario comunitario e la rete navigabile italiana può offrire un importante contributo."
L'idrovia Fissero - Tartaro - Canalbianco - Po di Levante si distingue per la garanzia di piena navigabilità a pieno carico 365 giorni l’anno. L'analisi ha ricostruito la filiera estesa del sistema idroviario, coinvolgendo 25 settori economici e abilitando la creazione di un valore aggiunto di quasi 500 milioni di euro per il territorio. Tuttavia, per realizzare appieno questi benefici, sono necessari nuovi investimenti per superare gli ostacoli esistenti. Paolo Armenio, vicepresidente di Confindustria Veneto Est, ha dichiarato: "Crediamo con forza nello sviluppo della linea navigabile Mantova, Rovigo, Chioggia, Venezia. In attesa degli interventi di efficientamento programmati, con questo studio abbiamo voluto rappresentare il possibile impatto economico, occupazionale e ambientale della più importante asta fluviale navigabile sul territorio e sull’intero sistema del Nord Italia. I dati emersi sono molto positivi e li mettiamo a disposizione del Governo e della Regione Veneto, degli stakeholder e della comunità come base di conoscenza."
L'idrovia tra Mantova e Venezia rappresenta una vera e propria "autostrada" fluviale che potrebbe rivoluzionare il trasporto merci nel nord Italia, contribuendo significativamente agli obiettivi di decarbonizzazione e offrendo nuove opportunità economiche e occupazionali. La sfida ora è superare gli ostacoli normativi e infrastrutturali per sfruttare appieno questo potenziale. In un'epoca in cui la sostenibilità è al centro delle politiche economiche globali, l'Italia ha l'opportunità di riscoprire e valorizzare le sue vie d'acqua, trasformandole in un asset strategico per il futuro. La strada è tracciata, ora spetta agli stakeholder e alle istituzioni fare il passo successivo.
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