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L'EVENTO

I residenti del centro protestano: "Sagra senza decoro"

La lettera all'amministrazione comunale

Non solo i piatti locali alla Sagra del Pesce

CHIOGGIA – Sagra del pesce, i residenti all’amministrazione comunale: “Quest’anno metta un freno agli eccessi dell’ultima edizione”. A chiedere controlli sono Carla Neri, Raffaella Zennaro e Giuliano Scarpa (a nome anche di altri cittadini) che hanno scritto una lettera agli assessori all’Ambiente Serena De Perini, all’Urbanistica Maria Rosa Boscolo Chio, al Turismo Riccardo Griguolo e ai Lavori Pubblici Angelo Mancin. Una lettera che è stata fatta arrivare anche al neo comandante della Polizia locale Luca Sattin.

Lo scorso anno – si legge - un consistente numero di cittadine e cittadini del centro storico di Chioggia inviò al sindaco una lettera per deplorare le modalità degradanti con cui si era svolta la sagra del pesce, resa insopportabile, oltre che da caos, maleducazione, sporcizia, invasione di folle esorbitanti, luminarie accecanti e stranianti, dall’installazione in ogni stand di impianti sonori che avevano pesantemente vessato abitanti e ospiti per il volume altissimo delle casse acustiche, volendo ogni baracchino sovrastare il rumore prodotto dagli altri.

Onde evitare il ripetersi di tali incresciose molestie, ci rivolgiamo a voi affinché per la prossima edizione venga rivista l’organizzazione di questo raduno, rendendolo degno del decoro dei nostri luoghi e del rispetto per chi ancora, fortunatamente, li abita, a cominciare dal divieto di usare strumenti acustici di qualsiasi tipo”. Ma i residenti puntano il dito anche su riva Vena: “Altri problemi affliggono chi vive in centro storico: molti bar, ristoranti e cicchetterie disturbano chi abita nelle vicinanze con musica a tutto volume tramite altoparlanti: chiediamo, dunque che il divieto di chiasso valga durante tutto l’anno e per chiunque.

I suddetti locali, inoltre, occupano quanto spazio loro aggrada sulle rive, nelle calli, nei campetti, addirittura sui marciapiedi, così da ridurre e persino sbarrare il passaggio a pedoni e carrozzelle. Vorremmo sapere se sia stato loro rilasciato il permesso di precludere il transito sulla pubblica via; se la risposta è negativa, allora vorremmo sapere perché l’amministrazione non provvede a ripristinare le regole della convivenza civile. Se invece tutto ciò fosse autorizzato, il ricavo per la comunità da tale vastissimo plateatico dovrebbe essere notevole, quindi non ci dispiacerebbe che fosse reso pubblico”. 

La lettera tocca altri due argomenti: i colori usati in centro storico e il livello di pulizia: “Da tempo – scrivono ancora i residenti - riscontriamo un uso smodato di colori sgargianti spalmati sulle facciate delle case, del tutto irriguardosi della nostra tradizione: verdi, viola, rossi, azzurri pervinca, blu contornati da righe rosse, se ne vedono di ogni sorta. Poiché esiste da lungo tempo un piano del colore, vi chiediamo di attivarvi per farlo approvare in tempi rapidissimi e, nell’attesa, di fornire indicazioni molto precise sui colori tra cui scegliere, nel momento in cui vengono autorizzati i lavori".

"Altra questione concerne la pulizia, anzi la mancanza di pulizia: Corso, calli, rive, sono invase da immondizia e deiezioni animali, quasi sempre, è vero, a causa di una carente educazione civica, di cui risente anche la raccolta differenziata, sia da parte di privati sia di conduttori di pubblici esercizi, che, tra l’altro, intasano i bidoni o lasciano sacchi sulla pubblica via molto prima dell’orario di chiusura”.

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