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Cronaca
11.06.2024 - 11:20
Un uomo di 40 anni è stato arrestato per atti persecutori nei confronti della sua ex compagna e del nuovo partner di lei. Il giudice per le indagini preliminari ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore. L'uomo, alla notifica del provvedimento, ha avuto una reazione tale da richiedere il suo ricovero nel reparto di psichiatria dell'ospedale, dove attualmente si trova agli arresti domiciliari.
Gli episodi che hanno portato all'arresto sono recenti e sono stati denunciati dalla stessa ex compagna dell'indagato. La donna ha riferito alle forze dell'ordine di essere stata vittima di pedinamenti, appostamenti, messaggi e telefonate incessanti, oltre a minacce di morte rivolte a lei e al suo nuovo compagno. La denuncia ha attivato immediatamente la macchina della giustizia, grazie anche alla normativa del "codice rosso", che prevede accertamenti urgenti per tutelare le vittime di violenza domestica e di genere. In base a questa normativa, la parte offesa deve essere ascoltata entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato, e le forze dell'ordine sono tenute a procedere con la massima rapidità.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il motivo scatenante delle minacce e degli atti di stalking sarebbe stato un presunto "tradimento". L'uomo, infatti, ritiene di essere stato tradito dalla sua ex compagna, la quale avrebbe iniziato una nuova relazione con un altro uomo. Questa scoperta avrebbe spinto il quarantenne a mettere in atto una vera e propria attività persecutoria, tempestando le sue vittime con un gran numero di messaggi e telefonate, seguendole e aspettandole fuori casa e dal luogo di lavoro, per rivolgere loro pesanti minacce.
La procura di Venezia, coordinata dal pm Giorgio Gava, ha preso molto seriamente la denuncia e ha disposto accertamenti urgenti. Per evitare la prosecuzione dell'attività persecutoria, il pm ha chiesto e ottenuto l'emissione di una misura cautelare. L'arresto dell'uomo è stato un passo necessario per garantire la sicurezza delle vittime e per interrompere una spirale di violenza che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi.
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