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Maltempo
14.06.2024 - 13:39
VENEZIA – La Regione Veneto ha inoltrato a Roma una richiesta formale per il riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale. La domanda, inviata il 22 maggio, è stata sottoscritta dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Protezione Civile e al Capo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. La richiesta si basa sui danni ingenti causati dal maltempo che ha colpito le province di Vicenza, Verona, Padova, Treviso, la Città Metropolitana di Venezia e il comune di Badia Polesine (Rovigo) tra il 15 e il 22 maggio.
"Considerati i rilevanti effetti al suolo riscontrati nei territori - ha dichiarato Zaia - gli uffici regionali della Direzione Protezione Civile hanno prontamente avviato una prima ricognizione speditiva dei danni dalla quale emerge che il solo patrimonio pubblico abbia subito danni per 270 milioni di euro". La relazione tecnica allegata alla richiesta rappresenta l'esito di questa ricognizione preliminare, finalizzata a definire l'importo necessario per gli interventi pubblici.
Dopo l'eventuale riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale, sarà avviata una successiva ricognizione per l'accertamento dei danni a privati e attività produttive. Questo processo in due fasi è essenziale per garantire che tutte le aree colpite ricevano il supporto necessario per la ricostruzione e il ripristino delle normali attività.
La relazione tecnica, che accompagna la richiesta, fornisce una panoramica dettagliata dei danni subiti. Le infrastrutture pubbliche, comprese strade, ponti e edifici pubblici, hanno subito danni significativi. Inoltre, il settore agricolo, vitale per l'economia regionale, ha visto la distruzione di colture e strutture agricole. Le stime preliminari indicano che i danni complessivi potrebbero superare i 270 milioni di euro, una cifra che potrebbe aumentare con l'avanzare delle valutazioni.
La Protezione Civile del Veneto ha svolto un ruolo cruciale nella gestione dell'emergenza. Il monitoraggio costante dei livelli dei fiumi, come l'Adige, ha permesso di prevenire ulteriori danni e di coordinare le operazioni di soccorso. Tuttavia, la portata della devastazione richiede un intervento a livello nazionale per garantire che le risorse necessarie siano disponibili per la ricostruzione.
Grande monitorato in questi giorni è proprio il fiume Adige che continua la sua fase di piena, senza però arrecare particolari preoccupazioni.
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