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MILITARI
25.06.2024 - 16:25
Questa mattina, 25 giugno, Piazza San Marco a Venezia è stata teatro di una cerimonia solenne per celebrare i 40 anni dalla costituzione della specialità dei Lagunari. Un evento che ha visto la partecipazione di autorità militari e civili, nonché di numerosi cittadini, tutti uniti nel rendere omaggio a un corpo speciale che ha radici profonde nella storia della Serenissima.
IL MOTTO CHE RISUONA NELLA STORIA
"Come lo scoglio infrango, come l'onda travolgo". Questo è il motto dei Lagunari, che ha riecheggiato con forza tra le antiche pietre di Piazza San Marco. Un motto che sintetizza perfettamente lo spirito indomito e la determinazione di questi uomini e donne, eredi dei fanti da mar della Repubblica Serenissima. La cerimonia ha visto sfilare la bandiera di guerra del reggimento, il gonfalone della città di Venezia e i labari delle associazioni combattentistiche d'arma, in un tripudio di colori e simboli che raccontano una storia di coraggio e dedizione.
LA PRESENZA DELLE AUTORITÀ
Sul palco, a rappresentare la città, c'era la presidente del consiglio comunale, Ermelinda Damiano, che ha sottolineato il forte legame che unisce Venezia ai Lagunari. "Un rapporto da sempre molto profondo - ha dichiarato Damiano - loro sono gli eredi dei fanti da mar della Repubblica Serenissima e oggi restano un orgoglio per l'isola e la terraferma. Venezia è loro grata anche per l'impegno odierno, generoso e coraggioso, nelle attività di presidio del territorio con il progetto Strade Sicure".
LA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA E IL RITORNO DEL PASSATO
Il capo di stato maggiore dell’esercito, Carmine Masiello, ha offerto una riflessione sulla complessità del presente e del futuro. "Guerra è una parola che non vorremmo mai usare ma noi soldati dobbiamo essere sempre pronti in maniera seria e coscienziosa - ha spiegato Masiello -. Ancor più oggi perché serve un cambio di passo: la tecnologia sta attuando una rivoluzione militare, sta dettando un cambio di paradigma nel gestire i conflitti, ma al contempo tornano parole come trincea, unità corazzate, campi minati e rotoli di filo spinato, che avevamo lasciato sui libri sulla Grande Guerra".
IL RICORDO DEI CADUTI
Un momento di grande emozione è stato dedicato al ricordo di coloro che hanno perso la vita in missione. Sono stati menzionati il capitano Ficucello, il capitano Bucci e il primo caporal maggiore Vanzan. "Un pensiero doveroso va a tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita in missione - ha concluso Damiano -, alle loro famiglie e a tutti coloro che vedo qui presenti oggi e che a distanza di anni continuano a sentirsi orgogliosamente Lagunari. Venezia non dimentica".
UN LEGAME INDISSOLUBILE
La cerimonia di oggi non è stata solo un momento di celebrazione, ma anche un'occasione per riflettere sul ruolo cruciale dei Lagunari nel contesto attuale. La loro presenza nelle attività di presidio del territorio, come il progetto Strade Sicure, testimonia un impegno costante e una dedizione che va oltre il semplice dovere. È un legame, quello tra Venezia e i Lagunari, che si rinnova ogni giorno, fatto di storia, tradizione e un profondo senso di appartenenza.
Un pensiero è andato a coloro che hanno perso la vita in missione: sono stati ricordati il capitano Ficucello, il capitano Bucci, il primo Caporal maggiore Vanzan. "Un pensiero doveroso va a tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita in missione, alle loro famiglie e a tutti coloro che vedo qui presenti oggi e che a distanza di anni continuano a sentirsi orgogliosamente “Lagunari”. Venezia non dimentica. Venezia ha dato molto e continuerà a dare tanto a questa specialità militare che è parte integrante della storia della città" ha concluso la presidente Damiano.
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