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Il caso

Piscina nel degrado. “E’ incredibile, non si può continuare così”

Il Comune non può più farsene carico, e sembra davvero impossibile trovare un gestore.

Piscina nel degrado. “E’ incredibile, non si può continuare così”

La piscina è diventata uno stagno

SOTTOMARINA - Delle piscina comunale si parla da anni e, a settembre scorso, l’argomento è stato anche oggetto di una commissione consiliare a cui aveva partecipato l’allora assessore allo sport di Fratelli d’Italia Daniele Tiozzo Brasiola, poi defenestrato dal sindaco Mauro Armelao.

Brasiola l’aveva definitiva “un dinosauro abbandonato dalla difficile, se non impossibile sistemazione”. Il motivo è facile da comprendere: questione di costi. Il Comune non potrà mai gestirla in proprio e nessuna associazione pare sia interessata, nonostante sia stata visionata molte volte anche da realtà extra territoriali.

A confermarlo era stato lo stesso assessore Brasiola proprio in quella commissione: “Molte associazioni ci hanno contattato, hanno visto la struttura per valutare investimenti e gestione, ma quando si arriva all’aspetto economico e cioè investimento e sostenibilità, finisce qualsiasi tipo di ragionamento e discussione. Una piscina di questo tipo, olimpionica, è di difficile gestione soprattutto in termini economici. Impossibile che qualcuno si prenda quest’onere e, a questo punto, diventa un’area su cui bisognerà assolutamente fare delle valutazioni”.

Ora Fratelli d’Italia non è più in maggioranza, ma una riflessione sull’intera area e il suo futuro, prima o poi andrà fatta. In quella commissione anche il consigliere comunale e regionale della Lega Marco Dolfin l’aveva caldeggiata: “Abbiamo una piscina di misure olimpioniche. In tutta la Regione di questo tipo, funzionanti, ce ne saranno due o al massimo tre. Dovrebbe essere un punto di riferimento per lo sport regionale e invece non si è riusciti, in tutti questi anni, a farla diventare un’area strategica. In molte realtà queste piscine vengono utilizzate anche per il recupero veloce degli infortuni e quindi anche per motivi sanitari, nonché per terapie per ragazzi e adulti disabili. Un ragionamento su quest’area va sicuramente fatto e il prima possibile in quanto quell’area non può continuare a restare abbandonata. E’ incredibile che una realtà di mare come Chioggia, con quasi 50mila abitanti, abbia solo una piscina privata in tutto il territorio”.

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