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veneto
10.07.2024 - 10:45
Chi avrebbe mai pensato che un piccolo parassita potesse diventare una minaccia così grande? Le zecche, da sempre presenti nei nostri boschi e prati, stanno ora invadendo anche le aree urbane, portando con sé un carico di patogeni pericolosi. Dai campi di ulivi in collina ai pascoli in montagna, la presenza di questi animali sta creando numerosi problemi. Ma cosa sta causando questa proliferazione e quali sono le conseguenze per la salute pubblica?
Il Pronto Soccorso dell'Irccs di Negrar ha registrato un aumento significativo dei casi di morsi di zecca. Dal primo gennaio al 30 giugno 2024, ben 132 persone si sono rivolte ai medici per un morso di zecca, rispetto alle poco più di 70 dello stesso periodo nel 2023. Un incremento che ha spinto l'ospedale Sacro Cuore Don Calabria a lanciare uno studio clinico per mappare la popolazione delle zecche e i patogeni di cui sono portatrici.
Secondo il dottor Andrea Tedesco, coordinatore dello studio, gli inverni miti sono la prima causa dell'incremento del numero di zecche. "Gli inverni miti favoriscono la sopravvivenza delle zecche in una stagione in cui di norma terminano il ciclo vitale per il freddo", spiega Tedesco. Ma non è solo una questione di numeri. "Abbiamo registrato sia l'ingresso nel nostro territorio di nuove specie di zecche più frequenti nel centro Italia, come la Dermacentor, sia il riscontro di patogeni pericolosi per l'uomo, in passato non presenti nelle nostre zone".
Lo studio, denominato Ticktoc, ha come obiettivo la mappatura epidemiologica del territorio per quanto riguarda la tipologia delle zecche presenti e dei microrganismi di cui sono portatrici. "Invitiamo chi venisse morso a conservare l'animale una volta rimosso e consegnarlo all'Irccs di Negrar per la sua identificazione", continua Tedesco. La partecipazione attiva dei pazienti è fondamentale per il successo dello studio, che richiede un campione statistico di circa 400 pazienti.
L'idea dello studio è nata da un episodio che ha coinvolto un gruppo di scout l'anno scorso. Dopo un'escursione sul monte Pastelletto nei dintorni di Breonio, 23 ragazzi si sono presentati al Pronto Soccorso con un totale di 310 zecche attaccate. Uno dei ragazzi ha sviluppato la malattia di Lyme, una patologia curabile farmacologicamente se diagnosticata tempestivamente. Questo episodio ha messo in luce la necessità di una mappatura accurata delle zecche e dei patogeni presenti nel territorio.
I patogeni più frequenti trasmessi dalle zecche sono la Borrelia burgdorferi, causa della malattia di Lyme, e il virus TBE (Tick Borne Encephalitis), che provoca la meningoencefalite. "A differenza del Trentino Alto Adige, del Bellunese e del Friuli, Lessinia e monte Baldo sono sempre state a bassa endemia di questi patogeni. Eppure, sempre più spesso diagnostichiamo infezioni da TBE o malattia di Lyme", avverte Tedesco.
La migrazione delle zecche da un'area all'altra è associata a quella dei loro "vettori", cioè gli animali selvatici. "Il cambiamento climatico è un fattore favorente, come lo è stato il lockdown imposto dal Covid che ha spinto la fauna selvatica dalla montagna in pianura. Non dimentichiamo, poi, l'aumento di animali come i cinghiali", afferma Tedesco. Tracciare una foto delle zecche del nostro territorio è fondamentale per la diagnosi tempestiva delle infezioni che possono trasmettere e per l'analisi di nuovi patogeni emergenti.
Il 34% delle 40 zecche analizzate finora nell'ambito di Ticktoc è risultato positivo a microrganismi. Tra i batteri rilevati, al primo posto ci sono le rickettsie, seguite dall'Ehrlichia. Le prime sono causa di malattie diffuse nell'area mediterranea dell'Italia, mentre la seconda non è stata ancora ben descritta in Italia. Questo dato sottolinea l'importanza di un monitoraggio continuo e di una ricerca approfondita per comprendere meglio le dinamiche di diffusione di questi patogeni.
La prevenzione è la chiave per ridurre il rischio di morsi di zecca. Indossare abiti protettivi durante le escursioni, utilizzare repellenti specifici e controllare attentamente il corpo al ritorno da aree a rischio sono misure fondamentali. Inoltre, la consapevolezza dei sintomi delle malattie trasmesse dalle zecche può aiutare a ottenere una diagnosi tempestiva e un trattamento efficace.
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