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Il CASO
16.07.2024 - 14:13
Appalti e corruzione a Venezia: arrestato l'assessore comunale alla mobilità Renato Boraso, avviso di garanzia per il sindaco Luigi Brugnaro e coinvolte ben 18 persone, tra cui amministratori pubblici, funzionari e imprenditori.
La Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica di Venezia, ha eseguito una serie di misure cautelari che hanno portato all'arresto dell'assessore comunale alla mobilità, Renato Boraso, e di un imprenditore edile, Fabrizio Ormenese.
Nella mattinata di martedì 16 luglio, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere e sette agli arresti domiciliari. Tra i domiciliari figurano funzionari comunali e di partecipate pubbliche, come l'azienda dei trasporti comunale ACTV. Inoltre, sei indagati sono stati interdetti dai pubblici uffici per un periodo di 12 mesi.
L'inchiesta non risparmia neppure il primo cittadino di Venezia, Luigi Brugnaro. Il sindaco è indagato in relazione alle trattative di vendita dell'area dei "Pili", che si affaccia sulla laguna di Venezia, all'imprenditore di Singapore Chiat Kwong Ching. Gli accertamenti riguardano il blind trust che gestisce il patrimonio di Brugnaro, sollevando interrogativi sulla trasparenza e l'integrità delle operazioni finanziarie legate alla vendita.
Il procuratore Cherchi ha dichiarato che il denaro coinvolto nelle operazioni illecite derivava da fatture per operazioni inesistenti. Questo modus operandi, purtroppo, non è nuovo nel panorama delle inchieste italiane sulla corruzione. La creazione di fatture false per giustificare spese inesistenti è una pratica che permette di drenare fondi pubblici verso tasche private, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
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