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LA POLEMICA
27.08.2024 - 16:05
SOTTOMARINA – Sicurezza nelle spiagge libere: un lenzuolo attaccato al remo del pattino destinato alle emergenze in mare per farsi ombra. Fa discutere la foto pubblicata sul web nel profilo social ufficiale di Fratelli d’Italia Chioggia, ex partito di Maggioranza che attacca direttamente il sindaco Mauro Armelao per la situazione: “Povera Chioggia, che fine hai fatto – scrivono gli esponenti sul post – la sicurezza non era il cavallo di battaglia del sindaco sceriffo Armelao? Le retate? I controlli? Anarchia allo stato puro. Ci auguriamo che non serva mai un intervento urgente sulla battigia”. La foto proviene dalla spiaggia libera della diga nord di Sottomarina, zona salita alla ribalta della cronaca in queste ultime settimane sempre per problemi di ordine pubblico. Prima una lite tra turisti stranieri e i bagnini che operano nella spiaggia libera che chiedevano loro di abbassare la musica e non disturbare; poi, sabato, la massiccia presenza di ombrelloni abusivi e tende da campeggio, ha reso più difficile l’arrivo degli infermieri del Suem sulla zona in cui una donna di Padova aveva avuto un malore. Ora l’immagine del lenzuolo appeso al remo dei bagnini che già sono costretti ad operare in condizioni molto complicate. Una situazione che più volte il presidente di Ascot Spiagge Giorgio Bellemo ha denunciato chiedendo regole anche per le spiagge libere e controlli che permettano di farle rispettare. “Quanto accaduto è la ulteriore dimostrazione che le spiagge libere sono ritenute zone di nessuno - commenta deluso Bellemo -, cioè libere ma davvero in tutti i sensi. Eppure lo ribadisco, anche nelle spiagge libere devono essere date delle regole e, soprattutto, si deve trovare urgentemente un modo di farle rispettare, dato che azioni di questo tipo nelle spiagge concessionate non accadono perché chi non ha un comportamento adeguato in queste zone viene immediatamente allontanato”. Bellemo lancia, ironicamente, una provocazione per ricordare come i danni portati da questi comportamenti incivili siano arginati solamente grazie ad un servizio che non andrebbe dato per scontato da chi utilizza questi spazi. “La giustificazione fornita in questo specifico caso del remo è che il bambino non doveva prendere tanto sole. Una risposta che ha dell’incredibile. Vogliono le spiagge libere? Benissimo, non possiamo certo toglierle ma possiamo togliere il salvataggio, togliamo il servizio di pulizia - aggiunge Bellemo -. Lasciamo che chi vuole utilizzare questi spazi si arrangi e che i bagnini facciano il loro lavoro solamente nelle spiagge concessionate. Non è nemmeno più accettabile che queste persone vadano nelle spiagge libere facciano tutto quello che gli pare e poi entrino nelle concessioni ed usino i servizi messi a disposizione da queste ultime, sapendo, tra l’altro, benissimo che non potrebbero usarli”. Un problema che si somma alla presenza di venditori abusivi e alla mancanza di interventi efficaci per gestire la situazione con Bellemo che sottolinea la necessità di un incontro tra concessionari e altri stakeholder per chiarire le competenze e le responsabilità. “Un brainstorming fra i concessionari ed i vari entri per arrivare a risolvere ed affrontare il problema in modo più deciso con l'applicazione rigorosa delle regole e l’individuazione di chi è può agire - conclude Bellemo -, con interventi diretti, come fare fotografie per documentare le infrazioni e sanzionare chi viola le normative. Di certo così non si può più continuare, non sono più tollerabili questo tipi di comportamenti”.
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