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SERVIZI SOCIALI

Trovato morto, dramma della solitudine

L'anziano di 76 anni viveva in una delle case dell'Ipab

Trovato morto, dramma della solitudine

CHIOGGIA – Non lo vedono da qualche giorno: le assistenti sociali lo trovano morto nell’appartamento di Calle Muneghette a Chioggia.

L’anziano 76enne era ospite nel complesso gestito dall’Ipab, composto da 7 appartamenti che ospitano 8 inquilini, ma non era controllato da nessun servizio a domicilio in quanto autonomo e in grado di badare a se stesso. E proprio questa sua autonomia, unita alla mancanza di parenti e alla non necessità di avere assistenza in casa o per i pasti ha fatto sì che, per alcuni giorni, la sua assenza sia passata inosservata fino a martedì mattina quando non essendoci risposta alcuna al citofono né alla porta di casa ad una visita di una operatrice dell’Ipab, sono state chiamate le forze dell’ordine.

Sul posto anche i vigili del fuoco che hanno aperto la porta e scoperto il corpo dell’anziano ormai privo di vita. Un caso che accende di nuovi i riflettori su un problema sociale molto grave com’è quello degli anziani che vivono da soli e che, in caso di necessità o di problemi di salute, rischiano di non fare in tempo a dare l’allarme ed essere soccorsi.

Il corpo dell’anziano è stato trasferito all’obitorio di Chioggia dopo che il personale del Suem, intervenuto sul posto, ne ha confermato la morte. “Il Comune si è già attivato per farsi carico delle spese del funerale – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Sandro Marangon – dato che l’anziano non aveva nessun parente".

E aggiunge: "La struttura di Calle Muneghette è interamente gestita dall’Ipab e la persona era completamente autosufficiente, non seguito quindi dai Servizi Sociali del Comune. L’appello che rivolgo e ho già rivolto è sempre lo stesso: i cittadini che hanno vicini di casa anziani e che sanno che quasi sempre sono da soli o non hanno parenti, facciano attenzione e segnalino ai servizi competenti qualsiasi cosa ritengano anomala. A volte un’attenzione in più verso chi ci abita vicino può fare la differenza e salvare una vita. Con l’Ipab stiamo anche ragionando se possa esserci qualche dispositivo elettronico o qualche strumento che possa essere introdotto per poter, in qualche modo, controllare quelle persone che, seppur anziane, godono di un’autonomia tale da risultare complicato capire quando c’è un momento di pericolo per la salute che può poi portare anche alla morte”.

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