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PESCA
13.09.2024 - 14:14
VENEZIA - La mitilicoltura italiana sta attraversando una crisi senza precedenti, minacciata da una combinazione di fattori ambientali che rischiano di compromettere irrimediabilmente il settore. A lanciare l'allarme è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, che denuncia i gravi danni causati non solo dalla presenza del granchio blu, una specie invasiva, ma anche dai cambiamenti climatici.
"Gli allevamenti di molluschi stanno vivendo una vera e propria crisi sistemica", afferma Scognamiglio. "Oltre alla diffusione del granchio blu, le temperature estive elevate e la scarsa ossigenazione delle acque stanno decimando la produzione. Questi fattori stanno compromettendo l'equilibrio dell'ecosistema marino, minacciando la biodiversità e favorendo la proliferazione di specie invasive."
La crisi è acuita dal riscaldamento delle acque durante la fase riproduttiva dei molluschi e dalla presenza di microorganismi che riducono l'ossigeno nelle acque, creando condizioni invivibili per cozze e vongole. Questo fenomeno, già osservato lo scorso anno, si è intensificato nel 2024, colpendo duramente intere aree di produzione, con conseguenze devastanti per l'economia locale e per l'occupazione nel settore.
"La produzione di molluschi made in Italy sta scomparendo dalle tavole," continua Scognamiglio, sottolineando il rischio di dover ricorrere a prodotti di importazione, di qualità inferiore e a costi più elevati. "Con l'avvicinarsi delle festività natalizie, è probabile che i consumatori si trovino a pagare di più per prodotti meno pregiati."
Di fronte a questa emergenza, Scognamiglio chiede un intervento immediato da parte del governo: "È urgente dichiarare lo stato di calamità per la mitilicoltura. Inoltre, è essenziale che l'acquacoltura e la pesca abbiano accesso al Fondo rischi climatici e che il Piano triennale Pesca venga rifinanziato per il triennio 2025-2028, per sostenere l'innovazione e il ricambio generazionale."
La crisi non riguarda solo gli operatori del settore, ma anche i lavoratori, per i quali Scognamiglio chiede "l'attivazione di strumenti di tutela sociale". Le misure proposte, secondo il presidente di Unci AgroAlimentare, sono fondamentali per preservare uno dei settori chiave della produzione alimentare italiana, che rischia di subire danni irreparabili senza un intervento tempestivo.
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