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Ondata di maltempo, 52 chiamate a Venezia

Oltre 450 chiamate ai vigili del fuoco, allagamenti e frane nelle province di Padova, Treviso, Vicenza, Venezia e Verona

Maltempo in Veneto: Un'alluvione che mette in ginocchio la regione

VENEZIA - Tra lunedì pomeriggio e martedì notte, il Veneto è stato colpito da una violenta ondata di maltempo che ha messo in ginocchio diverse province della regione. Le precipitazioni intense hanno provocato allagamenti in numerose strade e abitazioni, soprattutto nei piani interrati, nelle province di Padova, Treviso, Vicenza, Venezia e Verona. Fortunatamente, al momento non risultano feriti, ma le chiamate alle centrali provinciali dei vigili del fuoco sono state oltre 450, con centinaia di interventi effettuati dai pompieri in collaborazione con il personale speleo alpino fluviale e le forze dell'ordine locali.

Una delle situazioni più critiche si è verificata nell’alta padovana. In una sola ora, l’intensità delle precipitazioni è aumentata drasticamente, provocando l'esondazione del fiume Tergola, del fiume Piovego e del canale Vandura. Le strade e le case sono state allagate, e i vigili del fuoco hanno realizzato più di un centinaio di interventi tra i comuni di Tombolo, Cittadella, Loreggia e Villa del Conte. La rapidità con cui l'acqua ha invaso queste aree ha reso difficile l'intervento immediato, ma la prontezza dei soccorsi ha evitato il peggio.




A Vicenza, le chiamate ai vigili del fuoco sono state 108, principalmente per allagamenti di piani interrati nel pieno centro del capoluogo. La situazione ha colpito anche Torri di Quartesolo, in special modo in via Casoni e nel quartiere Primavera, Camisano Vicentino, Grisignano di Zocco e altri comuni della Riviera Berica. Grossi disagi si sono registrati anche ad Arcugnano e Longare, dove decine di unità familiari hanno subito allagamenti e si sono verificate diverse frane e smottamenti. A Nanto, sempre in Riviera Berica, è stata chiusa per quattro chilometri la strada provinciale degli Ulivi a causa della caduta di alberi e di alcune frane. "La mole di acqua di ieri sera ha provocato diversi allagamenti ai piedi del monte," ha spiegato il sindaco di Nanto, Manuela Vecchiatti. "Qui è un disastro: tanti scantinati sono sott'acqua, mentre le strade sono melmose e piene di detriti, con pezzi di alberi caduti."


Anche a Treviso, i vigili del fuoco hanno effettuato circa un centinaio di interventi. L'esondazione del fiume Avenale ha provocato allagamenti importanti non solo in città, ma in tutta la provincia. Le operazioni di soccorso hanno coinvolto il capoluogo e i comuni di Silea, Preganziol e Casier. Paura anche a Castelfranco Veneto, dove negli spogliatoi della piscina di via Redipuglia è crollato il soffitto. Le operazioni nelle zone trevigiane colpite sono durate per tutta la giornata di martedì, con i soccorritori impegnati a ripristinare la normalità.


In provincia di Venezia, sono state registrate una cinquantina di chiamate. Particolarmente colpiti i comuni di Mirano, Salzano e Martellago, dove le squadre dei vigili del fuoco di Mira, i volontari di Mirano e diverse squadre di volontari della protezione civile hanno operato fino all’alba per il prosciugamento di garage e piani interrati. A questi interventi se ne è aggiunto uno a Spinea per un principio d’incendio di un quadro elettrico, sempre dovuto al maltempo. Inoltre, è stato necessario soccorrere un furgone che si è rovesciato in autostrada a causa dell'acqua accumulata sulla carreggiata.

La provincia di Verona è stata meno colpita rispetto alle altre. Sono stati realizzati una ventina di interventi per prosciugamenti di cantine e garage allagati a Bovolone, Isola della Scala e San Bonifacio. Nonostante i danni siano stati contenuti, la situazione ha richiesto comunque l'intervento dei vigili del fuoco per evitare ulteriori problemi.

Questi eventi metereologici estremi sollevano domande importanti sul futuro del nostro clima e sulle misure di prevenzione che devono essere adottate. È evidente che il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo anche in Italia, e il Veneto ne è un esempio lampante. Le autorità locali e nazionali devono lavorare insieme per sviluppare strategie di mitigazione e adattamento che possano ridurre i rischi associati a tali eventi. La resilienza delle comunità locali è stata messa a dura prova, ma la risposta rapida ed efficace dei vigili del fuoco e dei volontari ha dimostrato che, nonostante le difficoltà, è possibile affrontare queste emergenze con determinazione e competenza. Tuttavia, è essenziale che si continui a investire in infrastrutture resilienti e in piani di emergenza per garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini.

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