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Tutti gli autobus a rischio stop

Lunedì potrebbe essere l’ultimo giorno. Il sindaco: “Pronti a denuncia per interruzione di servizio”

Tutti gli autobus a rischio stop

Lunedì potrebbe essere l’ultimo giorno. Il sindaco: “Pronti a denuncia per interruzione di servizio”

CHIOGGIA - E’ guerra tra amministrazione comunale e Actv e Avm: dal primo ottobre il trasporto pubblico locale rischia di fermarsi completamente. Da febbraio le linee sono state drasticamente ridotte dopo la decisione, da parte dell’amministrazione comunale, di andare a gara europea per affidare tutto il Tpl e di non continuare con Actv.

Un ulteriore taglio delle corse, da parte del gestore, si è registrato ad agosto con la percentuale di copertura del servizio necessario che è scesa addirittura al 46%.

Ora addirittura il rischio che tutti gli autobus si fermino con evidenti ripercussioni sulla normale vita di tutti i cittadini, in primis studenti e anziani. Un rischio dovuto alla guerra sui costi che si è aperta, di recente, tra Comune e Actv e Avm: “Il trasporto pubblico locale è garantito da fondi regionali ed autorizzato dall’ente di governo della città metropolitana - spiegano il sindaco Mauro Armelao e l’assessore ai trasporti Maria Rosa Boscolo Chio - il ruolo del Comune è di controllore rispetto il servizio erogato in termini di quantità e qualità del servizio reso e di trasferimento dei fondi regionali alle Società Actv e Avm”.

Ed è qui che si è registrato l’ennesimo cortocircuito che ha portato le due società a manifestare la volontà di non prorogare il servizio fino al 31 dicembre come richiesto dal Comune e di concludere il contratto con la scadenza del 30 settembre. “La motivazione della ipotesi di mancata proroga risulta essere la richiesta di pagamento di percorrenze per chilometro che questa amministrazione non può riconoscere in quanto mediamente inferiore di circa il 60% rispetto quanto previsto dalle deliberazioni regionali”, spiegano il sindaco e l’assessore.

La Regione assegna annualmente al Comune di Chioggia 846mila chilometri con un costo di 2,008 euro a chilometro per un totale anno di 1,69 milioni di euro, col 5% di tolleranza. Dai consuntivi inviati da Actv e Avm relativi alle percorrenze dei mesi da gennaio ad agosto 2024, risulta effettuato un totale di 330.899 chilometri, a fronte dei 564mila assegnati, con una riduzione media di circa il 60% del servizio. Per tale motivo da mesi stiamo respingendo le fatture inviate ed abbiamo invitato le due società ad emettere le fatture relative ai chilometri effettuati, che saranno prontamente pagate”. Una guerra di conti Insomma che rischia di paralizzare la città a livello di trasporti.

L’amministrazione si sta muovendo per evitare il peggio: già giovedì è stata inviata al prefetto la segnalazione di rischio di interruzione di pubblico servizio, oltre all’interruzione del trasporto scolastico che mette a rischio il diritto allo studio di molti studenti, residenti in particolare nelle frazioni.

Ieri pomeriggio il sindaco è stato invitato alla riunione indetta dal prefetto per affrontare, con l’unità di crisi, le possibili ripercussioni anche in termini di ordine pubblico in quanto la sospensione del servizio causerà di sicuro manifestazioni di vera e propria insofferenza, come da mesi stiamo registrando.

“Ieri mattina - continuano Armelao e Boscolo Chio - abbiamo inviato un quesito anche alla Corte dei Conti, per chiedere quali possono le responsabilità per questa Amministrazione nel pagare un servizio non reso, un servizio che a fronte dei 70.500 chilometri mensili previsti ne sono stati erogati, mediamente per i primi 8 mesi del 2024, solo 41.362 e per i quali viene chiesto il pagamento di 149.741 euro invece degli effettivi 83mila euro. Ci riserviamo di sottoporre anche alla procura della Repubblica i gravi disagi che abbiamo dovuto sostenere e che continuiamo a sostenere durante tutti questi mesi e quelli che i cittadini hanno avuto per corse saltate e per un servizio definito essenziale ridotto ai minimi termini e insufficiente al fabbisogno del territorio”.

Per lunedì è stato convocato l’ente di governo all’interno del quale si dovrà trovare una soluzione condivisa, la richiesta dei tre mesi di proroga fino al 31 dicembre sono propedeutici alla definizione del contratto con Arriva Veneto che partirà dal primo gennaio, in attesa della gara europea. “E’ evidente - concludono Armelao e Chio - che se non sarà concessa la proroga dal primo ottobre ci sarà il blocco del servizio e il significato che ne conseguirà sarà la chiara volontà di creare gravi disagi ad una popolazione di quasi 50mila abitanti”.

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