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19.10.2024 - 11:13
Centrale nucleare (Foto di repertorio)
VENEZIA - Legambiente si oppone fermamente alla possibilità di costruire una centrale nucleare di ultima generazione a Porto Marghera. L'organizzazione ambientalista, per voce del presidente regionale Luigi Lazzaro, ha espresso preoccupazione e contrarietà all'idea, definendola una "balla atomica".
"Richiamare all'uso del nucleare per raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica è una vera balla atomica - dichiara Lazzaro - visto che la somma dei tempi di realizzazione (se mai dovessero iniziare i lavori) con i costi economici che ricadrebbero tutti sul pubblico, senza parlare dei rischi per l'ambiente e per le persone, rendono insostenibile l'ipotesi sotto tutti i punti di vista: ecologico, sociale ed economico. Chi sostiene il contrario mente sapendo di mentire".
Secondo Legambiente le risorse pubbliche devono essere destinate a promuovere un autentico passaggio verso fonti rinnovabili, tecnologia pronta e realizzabile in tempi certi, piuttosto che investire in una tecnologia che presenta criticità di insediamento e ancora numerosi rischi e incertezze irrisolte. La costruzione di una centrale nucleare richiede tempi estremamente lunghi, spesso superiori ai 10-15 anni, e i costi stimati superano frequentemente i 10 miliardi di euro. La transizione ecologica rappresenta un'opportunità cruciale per il nostro territorio e per il pianeta. Investire nel solare, nell'eolico e nelle altre fonti rinnovabili non solo ridurrebbe le emissioni di carbonio, ma creerebbe anche posti di lavoro e promuoverebbe l'innovazione tecnologica.
Quando si parla di energia, secondo Legambiente, sarebbe opportuno concentrare le discussioni e l'impegno verso la concretizzazione di soluzioni per l'implementazione di tecnologie rinnovabili e di accumulo, per la modernizzazione delle infrastrutture esistenti e per l risparmio e l'efficienza energetica, non per annunciare chimere che non sono in linea con le esigenze urgenti della transizione ecologica, che ha tempi molto più ristretti già previsti e siglati con accordi internazionali ed europei. Inoltre, la gestione delle scorie nucleari rimane una questione irrisolta, con impatti potenzialmente dannosi per la salute pubblica e l'ambiente ed un Paese ancora in attesa di soluzioni per il confinamento delle scorie radioattive prodotte negli anni '80. Come intende risolvere queste criticità la Fondazione di Venezia capitale della SosteniIbilità? Non possiamo permetterci di compromettere la sicurezza dei cittadini e dell'ecosistema per una soluzione che, alla luce dei fatti, non è praticabile.
"Chiediamo quindi alle istituzioni, alle Imprese, alle organizzazioni della società civile ed ai cittadini di Venezia, Mestre e Marghera di unirsi a noi nella ferma opposizione a questa sciagurata ipotesi" è l'appello di Legambiente. É tempo di orientare il nostro futuro verso una vera sostenibilità, investendo nelle energie pulite e rinnovabili subito. Solo così potremo garantire un ambiente sano, prospero e in pace, per le future generazioni.
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