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L’ANALISI

Turismo, “mancano i lavoratori”

Dopo il summit di Bibione Boscolo Moretto (Gebis): “Sempre più difficile coinvolgere giovani”

Turismo, “mancano i lavoratori”

Dopo il summit di Bibione Boscolo Moretto (Gebis): “Sempre più difficile coinvolgere giovani”

CHIOGGIA – L’incognita della mancanza di lavoratori pesa come un macigno sul mondo turistico e Chioggia, Sottomarina, Isola Verde non fanno di certo eccezione. Della problematica si è discusso anche durante l’ultimo summit del mare ospitato da Bibione nei giorni scorsi.

“Anche quest’anno abbiamo preso parte al summit del mare per fare il punto della situazione in tema di turismo per quanto riguarda la Costa veneta – spiega il presidente di Gebis Gianni Boscolo Moretto - Dobbiamo partire dalle statistiche che ormai fotografano una tendenza demografica che inciderà anche sul Veneto che passerà da 5 milioni di abitanti a 4 milioni, con un’età media sempre più alta. Inevitabile quindi che ci siano ripercussioni negative anche sul mondo del lavoro, e ancora più sui lavori stagionali, da sempre legati al turismo. Per riuscire a contenere quello che a breve potrebbe essere un problema di difficile soluzione, che andrebbe a capito della qualità e efficienza dei servizi, dobbiamo fare un ragionamento serio su formazione, inclusione, mobilità, alloggi adeguati, posti di lavoro sicuri e redditi adeguati. Per la nostra categoria sarà una priorità concentrarci su questi principi cardine, assieme alla messa in sicurezza delle nostre imprese sul tema delle concessioni demaniali. Altro punto fondamentale sarà coinvolgere i giovani: la loro presenza diventa fondamentale per accogliere quelle che oggi potrebbero essere le nuove esigenze. Un tavolo permanente con la loro presenza sicuramente aiuterebbe a affrontare i tanti temi che coinvolgono il comparto turistico e in particolare il turismo stagionale”.

Per il presidente di Cisa Camping Leonardo Ranieri, la formazione è fondamentale: “Al nostro tavolo – spiega - abbiamo trattato il rapporto tra imprenditoria e politiche giovanili del lavoro con una profonda analisi da parte dei partecipanti di quelle che sono le criticità e di quali saranno i motivi di investimento per il prossimo futuro. Siamo convinti che si debba sicuramente investire in formazione, in strutture per alloggiare le nuove generazioni e i ragazzi che si sposteranno nei vari territori; nel migliorare il welfare per i nostri collaboratori; nello sviluppare ancora di più il sistema degli Its, che oggi hanno una grande valenza per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Dall’altra parte, anche gli imprenditori devono continuare a formarsi, ma soprattutto devono iniziare sin da ora a inserire i giovani nel sistema decisionale delle imprese. L’analisi si è conclusa con l’idea di coinvolgere in un prossimo summit chi si occupa di formazione e soprattutto i giovani che saranno il fulcro del turismo dei prossimi decenni in un mondo in continuo e frenetico cambiamento per dare loro la consapevolezza che il turismo è un mondo di grande prospettiva”.

Il presidente di Ascot Spiagge Giorgio Bellemo non era presente al Summit per motivi di salute ma “Condivido sicuramente quanto detto su detassazione e contatti con le scuole, ma spesso si fanno grandi discorsi e, alla fine, dal governo non arriva quello che ti aspetti”.

E Bellemo accende i riflettori sul servizio di salvataggio. “Gli assistenti bagnanti – spiega – potranno lavorare solo se maggiorenni. Potranno fare il corso a 16 anni, ma poi dovranno aspettare due anni per lavorare e i bagnini che, quest’anno, avevano 16 anni e hanno lavorato, la prossima stagione estiva dovranno fermarsi perché ne hanno solo 17. Una vera e propria corbelleria di cui spero si sia parlato anche al Summit”.

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