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Veneto
15.11.2024 - 16:31
L'assessore Manuela Lanzarin
VENEZIA -La Regione del Veneto rinnova il proprio impegno nel contrasto alla povertà e nel supporto alle famiglie più fragili, stanziando 6 milioni di euro per il 2025. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, ha deliberato di dare continuità al Reddito di Inclusione Attiva (R.I.A.), al Sostegno all’Abitare (So.A.) e a interventi mirati per combattere la povertà minorile.
“L’attuale crisi economico-sociale sta aumentando il rischio di marginalità per le fasce più vulnerabili della popolazione, come indicano i dati Istat e Eurostat,” ha dichiarato l’assessore Lanzarin. Secondo i più recenti rapporti statistici, l’intensità della povertà assoluta nel Nord-Est è salita al 18%, un incremento rispetto al 16,5% del 2022 e al 15,9% del 2021. La situazione abitativa è altrettanto critica, con il 46,5% delle famiglie povere italiane che vivono in affitto.
Un dato particolarmente allarmante riguarda i minori, che risultano fortemente colpiti dalla povertà, con effetti negativi sul loro futuro. Di fronte a questa emergenza, la Regione promuove un approccio integrato che combina misure economiche e sociali, come l’occupabilità, il supporto abitativo (ad esempio per affitti, mutui e spese condominiali) e progetti mirati al benessere educativo dei minori.
Questi interventi non sono nuovi nel panorama regionale: già dal 2013 il Veneto aveva avviato il R.I.A., inizialmente sperimentando tirocini di inclusione sociale per un sostegno al reddito. Nel corso degli anni, il programma si è arricchito di ulteriori strumenti, come gli empori solidali, e ha raggiunto una crescente platea di beneficiari. Nel 2024, 6457 persone hanno ricevuto aiuto attraverso 9576 prestazioni, tra cui 3077 per il R.I.A Sostegno, 2223 per il Sostegno all’Abitare e 1885 per interventi contro la povertà educativa.
Il finanziamento previsto per il 2025 sarà gestito dai 21 Ambiti Territoriali Sociali (ATS) del Veneto, in collaborazione con i Comuni, i centri per l’impiego e le agenzie formative accreditate. La distribuzione dei fondi seguirà due criteri: una quota fissa di 50mila euro per ciascun ATS e una parte proporzionale al numero di abitanti del territorio di competenza.
Lanzarin ha sottolineato l’importanza di un approccio di “welfare generativo e di comunità” per affrontare le complessità crescenti dei bisogni sociali. “L’obiettivo è allocare le risorse in modo efficace ed efficiente, garantendo un supporto concreto ai nuclei familiari più fragili, soprattutto laddove la povertà si interseca con problemi abitativi, educativi e relazionali,” ha concluso l’assessore.
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