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L’EMERGENZA
17.11.2024 - 12:26
CHIOGGIA - “L’emergenza del granchio blu non è più rinviabile. Siamo di fronte a una vera e propria invasione che sta mettendo in ginocchio intere filiere produttive e il futuro delle nostre economie locali”.
L’ennesimo allarme viene lanciato dal consigliere regionale e comunale della Lega Marco Dolfin che è anche capo Dipartimento Pesca per il partito in Veneto. “Qualsiasi azione finalizzata a contrastare la presenza del granchio blu nei nostri fondali è benvenuta – spiega l’esponente del Carroccio - ma dobbiamo essere chiari: non possiamo più permetterci di fare distinzioni, né selezioni tra maschi e femmine, tantomeno pensare di agire in modo “soft”.
La priorità assoluta è pescare il più possibile, senza indugi, utilizzando tutti gli strumenti necessari, anche derogando a regolamenti e divieti, se necessario. Il granchio blu non è un semplice fastidio, ma un nemico implacabile che ha già messo in grave difficoltà, non solo la nostra economia, ma anche la nostra identità culturale e gastronomica. Stiamo parlando di una specie che sta occupando sempre più spazio nei nostri mari e nelle nostre lagune, minacciando la biodiversità e la tradizione della piccola pesca, uno dei settori più rappresentativi del nostro territorio. Questo è un attacco diretto alla nostra cultura, alla nostra storia, al nostro Made in Italy e Made in Veneto. Se non ci attiviamo con forza, perderemo il controllo della situazione, e con essa, le risorse naturali che da sempre caratterizzano il nostro paesaggio e le nostre tradizioni”. Dolfin si dice contro ad alcune possibili soluzioni, come quella di pescare solo le femmine di granchio blu.
“Non è il momento di fare distinzioni – continua l’esponente della Lega - Siamo in emergenza, e non possiamo permetterci di ragionare in termini di selezione, ma solo in quelli di distruzione di una minaccia che non ha rivali in natura”. E ancora: “Se il mercato internazionale si fa avanti, ben venga che siano gli Stati Uniti, la Corea, la Turchia o addirittura gli alieni da Marte, siamo pronti a fornire granchi blu in quantità, a prezzi competitivi. Ma attenzione: è inaccettabile che questi mercati trasformino il granchio blu in un prodotto come la moeca. Sarebbe una vera eresia, uno schiaffo alle nostre tradizioni. Un prodotto di eccellenza della nostra cultura e identità non può essere paragonato ad un crostaceo invasivo”.
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