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Chioggia

Un luogo per aiutare le donne

L’assessore Marangon elenca i numeri del Centro antiviolenza: “88% di italiane, il 76% ha figli e il carnefice nell’87% dei casi è il marito”

Un luogo per aiutare le donne

CHIOGGIA - Il centro antiviolenza di Chioggia dal 2016 punto di riferimento per donne in difficoltà. L’identikit della vittima che spesso si rivolge per chiedere aiuto è ormai conosciuto: italiana, con figli, maltrattata dal compagno o marito, insomma, da chi diceva di amarla. Attualmente fornisce supporto a 25 persone ed è associato a quello di Cavarzere che, ad oggi, ha in carico 9 donne.

“Nato nel 2016 – spiega l’assessore ai Servizi sociali Sandro Marangon - il Centro oggi, grazie alla preziosa collaborazione dei professionisti della Cooperativa Iside, si prende carico delle donne che vogliono uscire da contesti di abuso, fisico e psicologico. L’88% delle donne che si rivolgono al Centro è italiana, il 76% ha figli/e, nell'87% dei casi il carnefice è il marito, il compagno o il convivente”.

Da aprile 2024 il Centro, a Chioggia come a Cavarzere, viene gestito dai professionisti della Cooperativa Iside, con un operatore dedicato a ciascun centro, oltre al supervisore clinico, personale rigorosamente femminile. L’intervento degli operatori consiste nella prima accoglienza e ascolto. Le donne trovano uno spazio riservato e anonimo al quale potersi rivolgere per segnalare le loro esigenze. In base alla valutazione si decide il percorso da intraprendere, e a quel punto può esserci il coinvolgimento, ad esempio, dello psicologo, di un avvocato o dei servizi sociali nel caso serva un’eventuale accoglienza fuori dalla casa condivisa con il coniuge o compagno. I Centri cercano di aiutare le donne anche dal punto di vista lavorativo, infatti sono in rete con i Centri per l'Impiego del territorio. Ogni caso trattato, ovviamente, è storia a sé, impossibile intervenire nello stesso modo per tutte le donne che si rivolgono al centro.

L’intervento è gratuito e viene svolto applicando una metodologia di accoglienza basata sulla relazione tra donne. “Quella del 25 novembre non deve essere ‘solo’ la Giornata contro la violenza sulle donne – commenta il sindaco Mauro Armelao - ma deve sempre essere un punto di partenza per nuovi progetti e iniziative che anche l’Amministrazione comunale deve mettere in campo. Già i Servizi sociali sono impegnati costantemente nel dare ausilio anche alle forze dell’ordine che si trovano ad intervenire in situazioni da codice rosso ma l’attenzione della nostra Amministrazione è sempre a livelli di massima allerta. Dobbiamo sconfiggere questa piaga sociale partendo dalle scuole, insegnando ai bambini il rispetto verso la compagna di classe. Anche questa è una battaglia che va combattuta facendo squadra tra istituzioni, mondo del volontariato, associazionismo, parrocchie, nessuno escluso. Purtroppo si combatte contro un nemico subdolo che il più delle volte si annida proprio all’interno delle famiglie stesse. Dico sempre alle donne: abbiate fiducia nelle istituzioni e denunciate. Non lasciate mai perdere pensando che una persona possa cambiare, la violenza, fisica e psicologica, non è amore! L’amore è altra cosa”.

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