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libri
30.11.2024 - 07:21
“Da che ho ricordi, io ho sempre raccontato. Prima raccontavo storie ai miei amici di asilo o agli adulti. Poi appena ho imparato a scrivere, non ho più smesso di raccontare”. Jada Rubini, 27enne cavarzerana, adottata da Padova, ma con parte della famiglia a Porto Viro, è già al suo quinto libro e - c’è da giurarci - non si ferma mica qui.
Con la trilogia “Il Collegio”, “L’alloggio” e “L’attico”, racconta “a puntate” molto intense, l’amicizia e la trasformazione, la crescita di un gruppo di ragazze. Al centro del racconto c’è Jasmine, che nel terzo dei libri diventa mamma, single. Di lei e del suo mondo si è parlato a Palazzo Casalini, giovedì sera nell’ambito della rassegna letteraria, “Quello che le donne scrivono”, organizzata dall’associazione culturale “Crams” e da Bvr Banca Veneto Centrale.
Laureata in Filosofia, bibliotecaria e giovane donna in cerca di stabilità (il suo sogno è diventare insegnante), la protagonista della serata, introdotta da Chiara Paparella, non si è sottratta alle domande della giornalista della Voce di Rovigo Ketty Areddia. E’ ha spiegato che grazie a una vera e propria intervista dettagliata alla zia ha potuto scrivere nei dettagli anche emotivi del parto cesareo che Jasmine ha avuto. “Non sono madre - ha detto di sé - non dico una novità se definisco la nostra generazione e quella precedente “dei precari”. Ma devo dire che è un pensiero comune quello di voler restituire ai nostri figli il meglio di noi, la nostra maturità”.
I figli, insomma, si fanno con consapevolezza. E Jada, di consapevolezza e determinazione ne ha da vendere. La sua trilogia potrebbe essere benissimo d’ispirazione per la sceneggiatura di una serie di quelle da divorare. Con tanti personaggi e situazioni in cui rispecchiarsi o in cui ritrovare qualcuno a noi vicino. Non in modo banale, ma intenso.
Maternità, lutto, riflessioni anche rigorose sull’amicizia. Nel terzo dei libri Jasmine è decisamente cresciuta e non è più la ragazza del “Collegio”. Ci sarà una quarta puntata? chiede Chiara Paparella. Rubini riflette: “Credo di no, ho già dato tutto a Jasmine e Jasmine lo ha dato a me”. Ma da questa ragazza che ha una fantasia da vendere ci possiamo aspettare ancora delle storia intense da leggere. E - perché no - guardare davanti a uno schermo. Glielo auguriamo.
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