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Veneto maglia nera in Italia per consumo di suolo

Baldin: "Un fenomeno drammatico e insostenibile".

Veneto maglia nera in Italia per consumo di suolo

Il Veneto si conferma maglia nera in Italia per consumo di suolo, con 891 ettari di territorio distrutti nel 2023. A lanciare l’allarme è Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, che commenta con preoccupazione i dati del rapporto ISPRA, evidenziando la gravità di un fenomeno definito "drammatico e insostenibile".

La consigliera sottolinea come l’Italia, un Paese a crescita demografica zero, non necessiti di una cementificazione così massiccia, che risulta quindi priva di giustificazione economica o sociale. Baldin critica duramente il presidente della Regione, Luca Zaia, accusandolo di promuovere una gestione del territorio miope: "Nonostante le sue affermazioni, il consumo di suolo in Veneto non si ferma e dimostra il fallimento di politiche strutturali completamente sbagliate".

Il consumo indiscriminato di suolo, secondo Baldin, non solo compromette paesaggi e biodiversità, ma comporta rischi idrogeologici sempre più gravi, con danni che ogni anno costano centinaia di milioni di euro. Tuttavia, la classe dirigente regionale sembra ignorare l’urgenza della questione: "Anziché affrontare queste emergenze, si continuano a promuovere progetti inutili e costosi come la Treviso-Mare o fantasie anacronistiche come il nucleare a Venezia".

La capogruppo del M5S invoca un cambio di paradigma. "Non possiamo più permetterci di divorare il territorio. È necessario un modello di sviluppo sostenibile, che investa nel trasporto ecologico, prevenga i rischi idrogeologici e innalzi gli standard di compensazione ambientale", dichiara Baldin.

Secondo l’esponente pentastellata, il rapporto tra consumo di suolo e ripristino delle superfici naturali in Veneto è ancora negativo, un dato che evidenzia la necessità di interventi concreti e coraggiosi per invertire la tendenza. "Preservare il territorio è un obbligo verso le generazioni future. Il Veneto e l’Italia meritano un futuro sostenibile, non un’eredità di cemento e dissesto", conclude Baldin.

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